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Ghemme ritrova i grandi festeggiamenti per la Beata: apertura il 5 maggio

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Ghemme ritrova la Beata “di una volta” dopo la pausa forzata degli ultimi due anni, con celebrazioni ridotte.

Ghemme ritrova la Beata

Ghemme torna a festeggiare in grande la Beata Panacea, dopo due anni di iniziative ridotte per via dell’emergenza sanitaria. E’ la principale celebrazione religiosa dei ghemmesi, condivisa con i fedeli di Quarona nel culto della pastorella che fu martirizzata dalla matrigna per la sua dedizione alla carità cristiana. Giovedì 5 maggio sarà il giorno dell’apertura ufficiale delle celebrazioni: dopo i primi vespri alle 17.30, alle 20.45 si terrà la funzione con la presenza delle autorità civili. Venerdì 6 maggio, dopo la messa dell’aurora alle 6, alle 8 prenderà il via la processione dell’accoglienza, che partirà dalla piazza della chiesa parrocchiale per ritornarvi dopo aver incontrato la delegazione proveniente da Quarona, con la quale verranno percorse le vie del centro. Alle 8.45 ci sarà la messa celebrata dal parroco di Quarona, don Matteo Borroni; al termine, davanti alla fontana della Beata si darà il saluto di commiato ai fedeli quaronesi, con le bande musicali che intoneranno i rispettivi inni, mentre le beatine offriranno i fiori alla Beata Panacea.

Il vescovo

Dopo la distribuzione, in oratorio del pane e del vino, il vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla presiederà la solenne celebrazione delle 11. I festeggiamenti della Beata Panacea culmineranno nella giornata di domenica 8 maggio, con la solenne concelebrazione presieduta da don Stefano Rocchetti, rettore del seminario vescovile San Gaudenzio della diocesi di Novara. Parteciperanno anche i coscritti diciottenni dell’Unità pastorale missionaria della Bassa Valsesia. Alle 16 la Nuova filarmonica ghemmese terrà un concerto sul sagrato della chiesa di Maria Assunta; in caso di maltempo, l’esibizione si svolgerà al suo interno. L’ultimo appuntamento sarà la messa delle 18, nuovamente celebrata dal parroco di Quarona, don Matteo Borroni.

La storia

Nata e vissuta a Quarona nel quattordicesimo secolo, Panacea De’ Muzzi fu seppellita a Ghemme accanto alla madre perché, com’è stato tramandato, il carro guidato da due vitelle che trasportava il suo feretro prese la strada verso la bassa valle e non si fermò che al camposanto ghemmese. Sulla sua vicenda, accolta dalla chiesa cattolica, che la beatificò nel diciannovesimo secolo, si basa l’adorazione di Panacea, tutt’oggi molto sentita in entrambe le località. Nella parrocchiale di Ghemme riposa il suo corpo, nello scurolo realizzato dall’architetto Alessandro Antonelli.

In foto: un momento dell’incontro tra fedeli ghemmesi e quaronesi, nel 2019

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