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Il blocco operatorio dell’Asl di Biella non si ferma e progetta il futuro
Il blocco operatorio dell’Asl di Biella non si ferma e progetta il futuro
Il blocco operatorio dell’Asl di Biella non si ferma e progetta il futuro
Il blocco operatorio dell’Ospedale di Biella non solo non si ferma, ma progetta il suo futuro. L’attività svolta in sala operatoria solo la scorsa settimana, dal 2 all’8 maggio, ha registrato oltre 160 interventi eseguiti da équipe di 9 specialità diverse. In questo periodo, infatti, vengono effettuate settimanalmente 40 sedute chirurgiche in elezione: nello specifico 10 di chirurgia generale, 8 di urologia, 6 di ortopedia, 4 di chirurgia vascolare, 4 di oculistica, 3 di otorinolaringoiatria, 3 di ginecologia, 1 di gastroenterologia e 1 di dermatologia. In media sono sottoposti ad intervento circa 3 o 4 pazienti per seduta e quindi presso il blocco operatorio dell’Ospedale di Biella vengono effettuati circa 130/140 interventi programmati a cui si aggiungono in media altri 25 in urgenza.
Commenta così il Direttore Sanitario, Dott. Claudio Sasso: “Questi risultati sono resi possibili grazie ad un grande lavoro di team che coinvolge chirurghi, anestesisti e personale delle professioni sanitarie e tutti gli operatori dei servizi che supportano a diverso titolo tale attività: a loro va il più sentito ringraziamento da parte della Direzione Generale per l’impegno che profondono ogni giorno a beneficio dei cittadini”.
La riprogrammazione delle prestazioni sospese durante le ondate della pandemia da Covid impegnerà fortemente tutte le ASL nel corso dell’intero 2022. Per le Aziende Sanitarie e gli ospedali piemontesi e italiani, la ricerca di nuovi professionisti rappresenta una sfida competitiva che getta le basi per il futuro della sanità di ciascun territorio. Il risultato sarà tanto più favorevole quanto più l’Azienda Sanitaria biellese saprà valorizzare il capitale umano già presente ed investire in innovazione. Per fare questo è determinante il contributo di tutto il territorio biellese.
L’ASLBI sta orientando la propria organizzazione al raggiungimento di questi obiettivi. Per quanto riguarda la programmazione delle prestazioni sospese, si ricorrerà ad una molteplicità di soluzioni organizzative.
Il recupero delle operazioni
Si intende recuperare tutte le prestazioni di ricovero ampliando il numero di sedute operatorie nei giorni feriali e con estensione al sabato e prefestivi, con équipe costituite prevalentemente dal personale dipendente che opererà in regime di prestazioni aggiuntive in base alla disponibilità data e, in parte, con il contributo dato dal reclutamento di ulteriore nuovo personale; inoltre, saranno coinvolte le strutture private accreditate del nostro territorio sia per gli interventi chirurgici che per visite e prestazioni strumentali ambulatoriali.
Nel periodo della quarta ondata fino ai primi mesi di quest’anno, è stata garantita l’attività chirurgica oncologica e vascolare maggiore, oltre ovviamente tutta la chirurgia e la traumatologia d’urgenza. A partire da marzo è ripresa l’attività ordinaria e da metà dello stesso mese si è iniziato a recuperare le attività sospese, incrementando l’attività chirurgica con ulteriori sedute straordinarie effettuate dagli operatori al di fuori dell’orario di servizio e remunerate come prestazioni aggiuntive: per ora – ma è previsto un ulteriore incremento – è stata programmata sino a dicembre l’effettuazione di ulteriori 4 sedute operatorie settimanali per un totale di circa 600 pazienti. Questi interventi si vanno ad aggiungere a quelli già programmati e in urgenza di cui sopra.
Oltre alle prestazioni eseguite in orario di servizio, i professionisti possono aderire ai “PRAL”, effettuando attività aggiuntiva fuori orario di servizio nell’ambito di un progetto aziendale rivolto specificatamente al recupero delle prestazioni non eseguite durante la pandemia.
Fermo restando che la chirurgia oncologica e quella di maggiore complessità sono sempre state garantite anche durante la pandemia e hanno tutt’ora la massima priorità, per gli interventi in attesa di essere eseguiti è prevista la rivalutazione della classe di priorità, esaminando caso per caso, contattando l’utente al fine di avviare l’iter assistenziale più adeguato e nel rispetto delle priorità eventualmente modificatesi nel tempo.
Per il recupero la Regione Piemonte ha finanziato l’ASL di Biella con 1.386.912 euro, assegnando 606.200 euro da destinare ad interventi chirurgici, 675.905 euro da destinare a visite e prestazioni ambulatoriali e 104.807 euro da riservare a prestazioni di screening.
La programmazione dell’attività chirurgica dei prossimi mesi è sostenuta dalla messa a punto di un’apposita organizzazione aziendale: è stato identificato un Responsabile Unico Aziendale, Dott. Francesco D’Aloia, a cui è stato affidato il presidio dell’organizzazione dell’intero percorso chirurgico, per assicurare uniformità di accesso e trasparenza, nonché l’ottimale utilizzo delle risorse disponibili. Per incrementare la capacità produttiva sono state individuate strutture di chiara responsabilità che governino l’intero processo operatorio con la costituzione di un Gruppo Strategico, con il compito di formulare la strategia chirurgica aziendale in base alle risorse disponibili, un Gruppo di Programmazione multi professionale, per migliorare l’organizzazione dei processi di lavoro in sala operatoria e un Gruppo Operativo, responsabile della gestione quotidiana degli spazi operatori in termini logistici e di risorse professionali.
Il Blocco Operatorio dell’ASLBI ospita periodicamente corsi di formazione, anche con dirette di interventi chirurgici, a cui partecipano professionisti che provengono dal territorio nazionale e anche dall’estero. Solo negli ultimi due mesi si sono svolte 4 sessioni operatorie formative organizzate dai reparti di Chirurgia Generale, Ortopedia e Traumatologia ed Urologia, quali ad esempio il corso nazionale della SIOT “La chirurgia dei traumi del piede e della caviglia e il corso SICCR “La neoplasia del retto: update diagnostico terapeutico”.
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