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Il nuovo anno si apre con 7mila pazienti senza medico
La proposta di Pedrale: Asl o Comune paghino l’alloggio ai giovani laureati.
Il nuovo anno si apre con 7mila pazienti senza medico. Martedì apre l’ambulatorio a Varallo. La proposta di Pedrale: Asl o Comune paghino l’alloggio ai giovani laureati.
Il nuovo anno si apre con 7mila pazienti senza medico
Sono circa 7mila i cittadini che all’interno dell’Asl Vercelli si trovano (o si troveranno a breve) senza medico di base. Di questi, circa 1800 sono in Valsessera, gli altri per gran parte distribuiti tra alta, media e bassa Valsesia.
La soluzione è la solita: apertura di nuovi ambulatori distrettuali, gestiti da personale che fa servizio di guardia medica e accessibili sono su appuntamento. A Varallo, dove a breve la dottoressa Lidia Carminati chiuderà l’ambulatorio per trasferirsi altrove, i pazienti potranno far riferimento alla Casa della salute, che questo mese sarà aperto nei giorni di martedì 14, 21 e 28 e giovedì 16, 23 e 30, sempre dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. Visite a domicilio non previste.
Il caso della Valsessera
In Valsessera invece al pensionamento del dottor Francesco Postorino si aggiunge il trasferimento della dottoressa Giulia Detratti, e la situazione si può immaginare. Oltre alla Casa della salute di Coggiola, è entrato in servizio un ambulatorio distrettuale anche a Pray, aperto ogni martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18, Coggiola è invece aperto negli stessi orari nei giorni di lunedì e mercoledì, e poi il giovedì ma solo al pomeriggio. Per visite ambulatoriali e prescrizioni occorre telefonare dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 13 alle 15, al 366.9357.217. Nei giorni prefestivi e festivi occorre invece chiamare il numero 116.117.
“Incentivare i giovani a lavorare in montagna”
«Il problema dei medici che non ci sono è uno dei più scottanti che troverà sul tavolo il nuovo direttore generale Marco Ricci, che dall’inizio dell’anno ha preso il posto di Eva Colombo.
Secondo Luca Pedrale, vice segretario provinciale vicario di Forza Italia, si potrebbero proporre degli incentivi affinché il posto di medico di base fosse più appetibile. «Magari per un giovane medico con non molti mutuati potrebbe essere interessante venire a Varallo se il Comune o l’Asl per due o tre anni pagassero il costo cosiddetto alberghiero al dottore in questione – conclude -. Mi risulta ci siano alberghi, bed and breakfast e un convitto a Varallo e in zone vicine. Potrebbe essere un incentivo a far arrivare medici anche da fuori Piemonte».
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