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La banda di Portula premia i musicisti in servizio da 40 anni

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La banda di Portula premia i musicisti in servizio da 40 anni. Nei giorni scorsi la chiesa dell’Immacolata concezione di Matrice, ha accolto un numeroso pubblico, che ha assistito al concerto d’autunno proposto dal locale corpo musicale.

La banda di Portula

Sul “palco” sono saliti i musici, diretti dal maestro Claudio De Mario, tre di loro hanno ricevuto un riconoscimento per i loro 40 anni dedicati alla banda portulese. Si tratta di Nicoletta Perotto, Eraldo Perotto e Stefano Angelino Giorzet.

Una vita per la musica

Una vita dedicata alla musica quella di Nicoletta Perotto, una passione che condivide con il marito Andrea Vaudano, direttore della banda di Coggiola, con i figli Lorenzo che suona il flauto traverso e Gabriele l’Eufonio. Anche il papà Eraldo, premiato sabato sera, suona da decenni nella banda portulese.
«Abbiamo sempre amato la musica – spiega la donna, che vive in frazione Flecchia a Pray – ho iniziato a suonare nella banda di Flecchia, che ora non c’è più. Suonavo e suono il clarinetto. Ricordo che a Portula il primo servizio è stato quando avevo 13 anni, era l’8 dicembre giorno della festa patronale dell’Immacolata. In quel periodo si iniziava presto a suonare, alle 7.30 perché si faceva il giro del paese con le regine della chiesa. Era ancora buio e, quel giorno, nevicava. Me lo ricordo perfettamente. Ho poi continuato ad andare a suonare, anche nella banda di Coggiola. Collaboro poi con altre bande quando ce n’è bisogno».

Il papà Eraldo ha cominciato anche lui nello stesso periodo, 40 anni fa.

«Ero una bambina quando andavo a fare le prove – continua Perotto – e mio papà mi accompagnava alle lezioni. Alla fine si è fatto convincere a provare e così si è appassionato, visto che la musica gli piaceva. Così ha scelto di suonare il trombone, che è ancora il suo strumento. Siamo stati contenti di ricevere questo riconoscimento inaspettato. Mi piace tanto suonare e farlo con la mia famiglia è speciale».
i premiati

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Una carriera legata al corpo musicale anche per Stefano Angelino Giorset di Coggiola che divide questa passione con la marcia alpina. «Ho iniziato a nove anni – spiega Angelino Giorset – con il corso di solfeggio a Portula. Veniva a prenderci, con me c’erano altre persone, Celso Botta che era un personaggio importante per la banda. Suono il saxofono che è uno strumento che mi piace molto. Ho avuto molte soddisfazioni e la targa che mi è stata donata resterà un ricordo importante».
Durante la serata è stata la musica a parlare e a trasformare la chiesa in un auditorium. Il corpo musicale ha eseguito con professionalità e bravura diversi brani, che hanno ottenuto i consensi del pubblico. Per avvicinare le persone alla musica e imparare a suonare uno strumento vengono organizzati dei corsi musicali.

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