Attualità
Leva obbligatoria nel volontariato: la proposta dell’Unione montana Valsesia
Leva obbligatoria nel volontariato: la proposta dell’Unione montana Valsesia. L’idea è del presidente dell’Unione montana Valsesia Francesco Pietrasanta. E deriva dall’esperienza quotidiana.
Leva obbligatoria
«Negli ultimi due anni abbiamo compreso quanto sia fondamentale, per far fronte alla quotidianità, la collaborazione tra le istituzioni e il mondo del volontariato – dice Pietrasanta –. Lo abbiamo visto anche in questi ultimissimi giorni: per domare l’incendio di Rimella gli uomini dell’Aib sono stati preziosi, a fianco dei vigili del fuoco. Lo stesso è accaduto durante il Covid, quando la Croce rossa e tante altre associazioni si sono adoperate per mille servizi al cittadino, a cui le istituzioni non riuscivano a far fronte».
Presentarla al Governo
Considerazioni che hanno fatto maturare in Pietrasanta un’idea che ha già espresso sui social e che sta strutturando per presentarla al Governo: «Da più parti si sente parlare di leva obbligatoria – dice –. Io propongo invece un periodo obbligatorio di volontariato: ai giovani dell’ultimo anno delle superiori farebbe benissimo un periodo al servizio della collettività, in una delle associazioni che operano sul territorio, dalla Croce rossa all’Aib, dalla Protezione civile alle varie associazioni attive nel sociale. Sarebbe un’esperienza formativa sul piano umano, per formare non solo dei cittadini migliori, ma anche delle persone migliori».
Idea
L’idea di Pietrasanta ha già trovato riscontro. E in queste ore il Presidente ci sta lavorando con il suo staff per formalizzarla e studiarne le varie sfumature: «L’obbligatorietà ormai viene vissuta in modo negativo – commenta –, ma in questo caso vorrei che fosse considerata come un’opportunità: dobbiamo studiare bene i tempi e le modalità operative, ma credo che sarebbe una notevole spinta al miglioramento della nostra società e anche le casse pubbliche ne trarrebbero giovamento. I giovani sono una grande risorsa – conclude il presidente – oltre ai pochi che fanno notizia in modo negativo, ce ne sono moltissimi che si impegnano a fondo nello studio e nel lavoro per costruire il proprio futuro. A tutti, è giusto chiedere un momento di servizio per il proprio Paese: un tempo era la leva militare, ormai anacronistica, oggi è il volontariato, vera e propria colonna su cui poggia la nostra società».
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Paolo Bertona
18 Febbraio 2022 at 12:26
Idea ottima. Servizio civile con disciplina militare.
Claudio
18 Febbraio 2022 at 13:54
Proposta molto valida Un servizio per la comunità
spartaco
18 Febbraio 2022 at 15:32
ottima proposta, ed iniziativa, non solo disciplina militare, ma impegnarli hai lavori manuali di qualunque genere, iniziare dalle scuole medie, con piccole ore, e poi a tempo pieno, e con un obbligo x chi non trova lavoro, invece di bivaccare a collezionare la birra tra vari bar dalla mattina alla sera.
ricordatevi che il lavoro non e mai mancato, ma si cerca solo la scorciatoia x evitare la fatica
Silvio
19 Febbraio 2022 at 10:14
La Valsesia è sempre più strozzata nei collegamenti stradali,i trasporti pubblici fanno pena ,la sanità continua a perdere pezzi , la popolazione continua a calare mettendo a rischio tutti i servizi e questi pensano solo ad apparire sui giornali.
Cippo
19 Febbraio 2022 at 14:59
Quella che ha descritto è la situazione dell’Italia intera, non solo della Valsesia (che andrebbe rinominata in Valvecchia)