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Liviana Travaglini per più di 30 anni volontaria all’Sre Grignasco

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Liviana Travaglini saluta l’Sre dopo oltre trent’anni di volontariato: «Continuo a seguire l’associazione: il mio cuore rimane lì».

Liviana Travaglini, trent’anni da volontaria

Il suo è uno dei volti storici del Servizio radio emergenza di Grignasco: Liviana Travaglini Zanolo ha prestato oltre trent’anni di servizio volontario. «Ho sempre trovato il tempo per l’associazione perché fa parte del mio cuore».
La donna, che ha 73 anni, è conosciutissima in paese: per 35 anni ha gestito un negozio di ferramenta a Grignasco ed è la moglie di Gianni Zanolo, noto produttore di mallets. Venerdì ha ricevuto un riconoscimento per i suoi 33 anni di operatività all’interno dell’Sre. «E’ passato molto tempo da quando ho cominciato la mia esperienza ed in effetti abbiamo visto una grande evoluzione. In primis per quanto riguarda l’organizzazione – evidenzia -. Inizialmente eravamo pochi volontari, oggi le dimensioni sono aumentate, siamo arrivati a 170 persone che si rendono disponibili per gli altri. Insomma, l’Sre è grande come una azienda».

L’esperienza

La donna ha operato in diversi settori. «Mi sono prestata per i servizi in ambulanza, solitamente al sabato mattina, ed in seguito sono stata autista volontaria sulle auto che trasportano gli utenti nelle strutture ospedaliere – racconta -. In questa lunga esperienza, in passato, sono stata anche membro del consiglio direttivo».
Quali sono dunque gli ingredienti per essere un volontario “doc”? «Credo che ci voglia tanta pazienza e una buona disposizione verso le persone – sottolinea Travaglini -. La mia presenza pluritrentennale in Sre è legata al fatto che io ho amato far parte di questo gruppo. Quando lavoravo ho sempre cercato di incastrare gli impegni con le attività di volontariato e nel momento in cui sono andata in pensione ho operato sempre nel migliore dei modi».

Il premio

Nel corso degli anni parecchi sono i ricordi che ha raccolto. «Tante sono le esperienze che ho vissuto in questa associazione di volontariato – sottolinea -. Ciò che mi è rimasto particolarmente impresso è il trasporto dei bimbi disabili nelle strutture ospedaliere. Erano servizi molto delicati e impegnativi emotivamente».
Ed oggi la grignaschese saluta l’associazione. «Quando sono stata chiamata per il premio non me l’aspettavo di certo – conclude -. Mi sono molto emozionata. Da qualche mese ho lasciato il gruppo per problemi di salute, ma il mio cuore è sempre in Sre. Continuo a seguire l’associazione a cui tengo davvero molto e ringrazio tutti per il riconoscimento ma anche per le belle esperienze condivise».

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