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Lozzolo dietrofront sulla miniera: ritirata la richiesta
Lozzolo dietrofront sulla miniera: l’iter è stato sospeso.
Lozzolo dietrofront
Si ferma, per il momento, l’iter per la concessione mineraria. E’ stata sospesa la valutazione del progetto di concessione mineraria Fornaccio a Lozzolo. A richiederla è stata la stessa società proponente. Venerdì scorso avrebbe infatti dovuto tenersi un sopralluogo, che è saltato in seguito a quanto dichiarato dalla ditta. In precedenza era stata convocata la prima conferenza dei servizi unificata finalizzata dall’esame contestuale da parte di tutti gli enti interessati della richiesta di concessione mineraria Fornaccio. A tale scopo l’amministrazione di Lozzolo aveva anticipato alla conferenza, con un documento scritto, la propria linea di pensiero. «Ovvero l’indisponibilità – scrive il sindaco Roberto Sella -e contrarietà a valutare qualsiasi richiesta di concessione se all’interno del progetto si prevede l’uso di materiale esterno per il ripristino ambientale».
Bilancio zero
Con una nota il Comune ha spiegato che «l’amministrazione comunale intende ribadire un concetto cardine già espresso più volte e non ultimo in occasione del rinnovo della concessione mineraria “Fornaccio”, avvenuto con la determina dirigenziale del 2017 della Regione Piemonte: la coltivazione dei giacimenti minerari deve avvenire a bilancio zero, ovvero non può essere ammesso l’uso di materiale esterno al sito minerario per il ripristino ambientale avendo a disposizione tutte le quantità necessarie utili ad un corretto ripristino ambientale. Attraverso opportuni accorgimenti tecnici e progettuali (ad es. quote e pendenze dei profili delle scarpate) si può realizzare un progetto sostenibile». Di fatto è quanto la stessa amministrazione di Lozzolo aveva già ribadito due anni fa.
Il materiale
Sempre nella nota del Comune si legge: «Si ricorda inoltre che la prescrizione f) della D.D. 169/2017 era stata commissionata con l’obiettivo di eliminare la richiesta del concedente di utilizzare materiale dall’esterno al sito minerario per il ripristino ambientale». E per ribadire ancora più il concetto la giunta del sindaco Roberto Sella scrive: «La richiesta di utilizzo di materiale dall’esterno per il ripristino ambientale è condizione tale per cui questa amministrazione non può proseguire alla valutazione del progetto, con opposizione totale al progetto stesso. D’altronde il senso della coltivazione delle miniere è di estrarre il materiale utile alle attività umane e non creare le condizioni per riempire dei “buchi”».
La sospensione
E c’è una novità. «La società R.M.- Ricerche Minerarie l’11 dicembre ha richiesto la sospensione del procedimento. Pertanto il sopralluogo e la conferenza dei Servizi previsti per il giorno 12 dicembre non si sono tenuti. L’arco temporale della sospensione non è stato comunicato».
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