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Luca Colli conquista le dieci cime più alte di tutti i continenti

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Luca Colli sul monte Vinson: così ha portato a termine il progetto “Running 7 Summits”.

Luca Colli sul Vinson

Luca Colli porta a termine il progetto “Running 7 Summits”: è riuscito a scalare le dieci cime più alte di tutti i Continenti.
L’obiettivo è stato raggiunto a Santo Stefano, lo scorso 26 dicembre. Un sogno a lungo inseguito dallo skyrunning e alpinista di Vigevano ma da sempre legato ad Alagna.
Sulla sua pagina Facebook soddisfatto scrive della sua impresa: «Grazie a tutti voi che mi avete seguito in questa avventura durata 12 anni. A gennaio 2021 ho avuto il Covid pesante, polmonite, 23 giorni di ospedale e casco in testa. Grazie al mio fisico e al duro allenamento, ho recuperato perfettamente in soli 2 mesi (durissimi). Poi ho fatto 2 dosi di vaccino. Ho scalato vette oltre i 4 mila questa estate, sono stato sul Kilimangiaro con dei clienti ad agosto, e ora il Monte Vinson».

Il percorso

Nel 2019 aveva raggiunto l’Everest, all’appello mancava appunto il Monte Vinson, a quota 4893 metri, il punto più alto dell’Antartide. Era l’impresa più difficile per via delle condizioni climatiche. Ha affrontato la salite infatti nell’estate dell’emisfero australe, dove il sole non tramonta mai e la temperatura quando tira vento scende infatti al di sotto dei 40 gradi. Senza contare che nei mesi scorsi Luca Colli aveva contratto il Covid in forma abbastanza grave, tanto che per un mese era stato costretto alla ventilazione meccanica. La ripresa è stata difficile, per fortuna il suo fisico da atleta lo ha aiutato a recuperare in fretta per affrontare la sfida del Monte Vinson.
Quello dell’Antartide è stato soltanto l’ultimo di una serie di imprese portate a termine dal 52enne. In precedenza Colli aveva conquistato il Monte Bianco (4809 metri), Elbrus (5642, Russia), Kilimangiaro (5895, Africa), Kosciuszko (2228, Australia), Aconcagua (6962, Sud America), Denali (6194, Nord America), Wilhelm (4509, Papua Nuova Guinea), Piramide Carstensz (4892, Papua Indonesia), Aoraki-Cook (3724, Nuova Zelanda), poi in ordine di tempo appunto l’Everest e infine il Monte Vinson.

Condizioni difficili

Normalmente l’ascesa viene completata in tre/quattro giorni, l’obiettivo di Luca era di riuscirci in 12 ore, ma un inconveniente ha reso impossibile questo. Ha affrontato l’avventura con Rolfe Oostra olandese che ormai vive in Australia. Arrivato a 4850 si è scaricata la batteria che teneva il contatto con il campo base. Un disguido che ha provocato una prima avvisaglia di congelamento con il rientro al campo 2 della coppia. I due hanno dovuto attendere le condizioni meteo favorevoli che si sono presentate proprio il giorno di Santo Stefano. In vetta hanno trovato condizioni meteo difficili: una temperatura di -38 gradi e con un vento di 20 nodi che ha mandato in tilt macchina fotografica e videocamera.

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