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Maggiora piange Novella, volontaria e insegnante di ballo morta a 57 anni

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Maggiora piange Novella: amava stare in mezzo alle altre persone e ha dato un grande contributo al volontariato.

Maggiora piange Novella

I familiari di Novella Bernardelli hanno scelto una frase di Sant’Agostino per ricordarla: «Non piangete la mia assenza: vi amerò dal cielo come vi ho amato sulla terra». Hanno annunciato la fine della battaglia nella quale la cinquantasettenne maggiorese aveva impiegato tutte le proprie energie, fronteggiando un nemico purtroppo ancora imbattibile.
Nel giorno della Vigilia di Natale, tutta la comunità maggiorese ha partecipato ai funerali della donna, svoltisi al Santuario del Santissimo Crocefisso di Boca, per dimostrare la propria vicinanza al marito Luciano e al figlio Simone, che con lei hanno affrontato gli ultimi duri mesi della sua vita.

Una persona speciale

«Novella era una persona amabile, speciale, sempre sorridente e piena di voglia di vivere – la ricorda il sindaco di Maggiora, Roberto Balzano, anch’egli profondamente colpito dal rapido epilogo della malattia di Novella – Lei e Luciano erano una coppia affiatatissima, amavano ballare insieme e trasmettere la loro passione a chi voleva conoscere i segreti del ballo. Da quando le era stata diagnosticata una grave malattia neurologica degenerativa, ha lottato con ammirevole spirito positivo fino all’ultimo, sempre assistita dai familiari, che non l’hanno lasciata mai sola».

Aiutare gli altri

Nella sua attività lavorativa, aveva sempre fatto in modo di essere a contatto col pubblico, svolgendo lavori che prevedevano il servizio ai clienti, fossero essi i frequentatori della pizzeria che aveva gestito per alcuni anni in paese, oppure gli aspiranti ballerini a cui impartiva lezioni di danza caraibica. Una vera propensione ad aiutare le persone, applicata anche nella partecipazione attiva alle iniziative dell’Associazione Mimosa, Amici del Day Hospital Oncologico di Borgomanero, che si occupa anche di sostenere i pazienti affetti da tumore e le loro famiglie nel percorso di malattia e di cura.

Il volontariato

«Novella era volontaria da molti anni e, oltre ad assisterci nelle varie iniziative, teneva corsi di ballo di gruppo, che i nostri ospiti apprezzavano moltissimo – asserisce Incoronata Romaniello, presidente dell’Associazione Mimosa –. Era una persona solare, sempre col sorriso sulle labbra per chiunque e, come è stata presente nella vita dell’Associazione, allo stesso modo ha affrontato la malattia. Fino all’ultimo ha partecipato alle iniziative, anche quando si sono manifestate le difficoltà negli spostamenti; era in prima fila anche all’Ottobre rosa, appena due mesi fa. Per noi è stata un grosso esempio come volontaria, perché ci ha fatto capire che quando si vuole si può fare davvero qualsiasi cosa. Di lei ricordo la forza e il sorriso, anche nelle difficoltà».

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