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Maggiora ricorda Telesforo Cagioni, anima delle famiglie dei Caduti

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Maggiora ricorda Telesforo Cagioni, a capo delle Famiglie dei Caduti, era punto di riferimento nel paese.

Maggiora piange Telesforo Cagioni

Si è spento sabato scorso, a Maggiora, Telesforo Cagioni, persona molto conosciuta in paese e amico del gruppo alpini. Cagioni, che aveva compiuto 80 anni lo scorso gennaio, non era nato a Maggiora ma, vivendo in paese da tanti anni, si era impegnato molto intensamente nelle attività che riguardavano il tramandare i ricordi degli eventi della storia del secolo scorso

Di origine mantovana, si era sposato con la maggiorese Lucia Cerutti e a Maggiora si era definitivamente trasferito dopo aver chiuso il negozio di ferramenta che per molti anni aveva gestito a Milano, lasciando nelle persone che avevano frequentato il suo esercizio commerciale e in coloro che lo conoscevano un unanime ricordo di correttezza e capacità professionale.

Negli Amici degli alpini

Entrato a far parte degli Amici degli alpini di Maggiora nel 2008, nel 2014 era diventato presidente della sezione maggiorese dell’Associazione Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra, subentrando ad Antonio Bagnardi, deceduto nel novembre dello stesso anno.

L’incarico si adattava perfettamente alla sua storia personale: Telesforo era infatti orfano di guerra, non aveva avuto la possibilità di conoscere suo padre, deceduto quando lui era molto piccolo, nel novembre 1941, vittima nella cosiddetta “Battaglia d’Italia” in terra ucraina.

«Quella morte, frutto della criminale impreparazione di un corpo di spedizione mandato allo sbaraglio, ne segnò profondamente tutta la vita – racconta Paolo Jean, presidente dell’Associazione alpini, volontari di Protezione civile di Maggiora – Il destino poi si accanì atrocemente contro Telesforo, strappandogli nel 2019 la figlia Manuela, deceduta in un ospedale ove era ricoverata per un intervento che doveva essere di semplice routine».

Grande è il cordoglio alla notizia della sua morte, e sentita la partecipazione alle esequie da parte della comunità maggiorese, per la quale Cagioni si era prodigato in numerose opere e attività, mettendo a frutto la sua notevole esperienza di lavoro.

«Telesforo era sempre presente e attivo nella vita del gruppo alpini, come nel paese – conclude Jean –. Lascia in tutti noi un indelebile ricordo di immensa generosità ed esempio di cristallina fede, non scalfita nemmeno dalle durissime prove che la vita gli ha riservato».

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