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Marcantonio e Cecca testimonial del museo di Varallo appena riaperto

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Marcantonio e Cecca testimonial di Palazzo dei musei. La struttura museale ha riaperto al pubblico lo scorso 9 febbraio.

Marcantonio e Cecca testimonial del museo

Anche le maschere cittadine a Palazzo dei Musei. Nei giorni scorsi Marcantonio e Cecca hanno visitato le collezioni d’arte conservate nella struttura museale varallese che, da quanto il Piemonte è tornato in zona gialla, ha potuto riaprire i battenti.

Visite su prenotazione

Da martedì 9 febbraio è possibile visitare in sicurezza la Pinacoteca e il Museo di Storia Naturale Calderini dal martedì al venerdì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18. I visitatori possono accedere alle sale museali solo tramite prenotazione, da effettuarsi mandando una mail all’indirizzo info@pinacotecadivarallo.it oppure telefonando al numero 0163.51424. Per accedere alle sale è obbligatorio l’uso della mascherina.

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A disposizione del pubblico non mancano i seguenti strumenti di visita. L’audioguida scaricabile tramite app IZITravel e una piattaforma accessibile tramite QRcode per consultare i dépliant dei musei e trovare materiali dedicati ai bambini, per divertirsi e imparare con le collezioni di Palazzo dei Musei.

Museo di storia naturale

Il Palazzo dei Musei ospita le esposizioni della Pinacoteca e del Museo di storia naturale, intitolato a Pietro Calderini. Il Museo Calderini, che ha riaperto al pubblico nel 2017, è considerato una vera e propria “Wunderkammer” (stanza delle meraviglie) valsesiana con un eccezionale allestimento, tra passato e futuro. Inoltre propone degli interessanti percorsi didattici dedicati ai bambini, ma in grado di stupire anche adulti e studiosi.

La seconda Pinacoteca del Piemonte

La Pinacoteca, vera perla della Valsesia, contiene collezioni che riflettono la ricchezza della tradizione artistica valsesiana. Tra i capolavori esposti, le opere di Gaudenzio Ferrari e Tanzio da Varallo. Di particolare rilievo anche la raccolta di maioliche italiane “Francesco Franchi”. Si tratta di circa 200 pezzi che raccontano l’evolversi dell’arte ceramica in Italia, dal Quattro al Settecento.

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