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Mera rinnova il “voto dei lupi”: una tradizione che risale al 1585
Mera rinnova il “voto dei lupi”. Un rito che ha le radici nel lontano 1585.
Mera rinnova il “voto dei lupi”
Circa cinque secoli fa si stabilì che ogni famiglia dovesse mandare almeno un rappresentante a partecipare a un pellegrinaggio per invocare la liberazione dal flagello dei lupi. L’emergenza lupo poi passò, ma la tradizione resta. Anche quest’anno, infatti, don Marco Barontini si è rimesso sui passi dell’antico sentiero per rinnovare il voto.
«Abbiamo rinnovato anche quest’anno l’antico voto dei lupi alla Madonna di Mera del 1585 – racconta don Marco Barontini -. Da buon cusiano mi sento un po’ come il presbitero Giulio che nel IV secolo raggiunse l’insula che oggi porta il suo nome “signo crucis armatus” (cfr. antica antifona per le Lodi della festa)».
Pare che per scongiurare il pericolo dei lupi, fin dal 1585, nel mese di maggio, gli abitanti della zona si recassero in processione all’alpeggio. Pare inoltre che l’oratorio sorse proprio con questo preciso intento. Le celebrazioni comunitarie di Mera avevano lo scopo di propiziare la stagione del pascolo, a protezione degli animali e degli uomini costretti a lottare contro le difficoltà della montagna, in un tempo in cui la pastorizia era la risorsa pressoché unica delle genti di montagna.
La presenza di un luogo di culto presso l’alpe Mera, dedicato alla Madonna della Neve è attestato fin dal XVI secolo. Nel 1597 viene infatti commissionato a un ignoto pittore il quadro ‘grande per il voto del lupo rapace’ citano nell’inventario dei beni della chiesa […] di cui rimane ricordo nell’attuale affresco risalente al 1958, visibile sulla parete laterale dell’oratorio. La scritta sottostante, ‘Il voto di Scopello e Pila nel 1585 alla Madonna della Mera per la liberazione dei lupi’ attesta l’evento.
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