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Michele Viviani, l’addio. Il collega: a volte bisogna farsi aiutare

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Michele Viviani, l’addio degli amici a Borgosesia. Un collega lo ricorda dall’altare: a volte bisogna farsi aiutare

Michele Viviani, a Borgosesia l’addio al campione di body building

«Anch’io ho avuto brutti pensieri. Avrei potuto usare violenza contro di me e la mia famiglia. Ma a un certo punto ho deciso di chiedere aiuto, e mi sono rivolto ai carabinieri spiegando loro il mio problema. Ecco, io invito tutti: se avete problemi, se vi accorgete che potreste fare del male ad altri o a voi stessi, non abbiate paura di chiedere aiuto. Ai carabinieri, oppure ai sacerdoti. Loro sono sempre disponibili, in qualsiasi ora. Fatevi aiutare». Al funerale di Michele Viviani, ex campione di body building, un ex collega ha voluto ricordarlo lanciando un messaggio a tutti coloro che stanno male. E che pensano di fare male a se stessi.

In lutto il mondo delle palestre

Michele non aveva ancora compiuto 49 anni. Ha lasciato la moglie Elda, le figlie Fergie e Maria Fernanda, e il fratello Giuseppe. Aveva lavorato come operaio in alcune aziende metalmeccaniche di Valduggia e di Borgosesia, ma la sua vera passione era la cultura fisica. Una passione nella quale agli inizi degli anni Novanta aveva anche avuto modo di eccellere, diventando vice campione italiano nella sua specialità di body building. E’ stato soprattutto grazie a lui se in zona la pratica del body building ha cominciato ad affermarsi. Il suo corpo senza vita è stato trovato sabato nel suo alloggio. Sono intervenuti i carabinieri e una équipe del 118, ma non c’era già più niente da fare.

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