Attualità
Migranti volontari faranno lavori utili per Romagnano
La giunta ha approvato la bozza di convenzione con la Prefettura e la cooperativa sociale ”Delta”
Presto per i richiedenti asilo ospitati a Romagnano ci sarà la possibilità di essere utili al paese. Nei giorni scorsi la giunta guidata dal sindaco Cristina Baraggioni ha approvato la bozza di convenzione con la Prefettura e la cooperativa sociale “Delta” per la realizzazione del progetto di volontariato destinato ai giovani migranti. Il passo successivo, di tipo formale, sarà la ratifica della convenzione da parte degli altri due enti. «I giovani ospitati in paese – commenta Baraggioni – potranno dedicarsi volontariamente ad attività di supporto a quelle svolte per la manutenzione del paese. ll progetto “Volontariato per richiedenti asilo” prevede che, sulla base delle adesioni volontarie, l’amministrazione comunale metta a disposizione un certo numero di ore, che potranno essere impiegate nella pulizia e manutenzione di aree verdi, marciapiedi, strade, parchi e aree pubbliche».
Attualmente sono otto i richiedenti asilo presenti in paese. Sono alloggiati in una appartamento situato al terzo piano di via Pajetta di proprietà della cooperativa. Stanno seguendo i corsi di lingua italiana a Borgomanero. I richiedenti asilo arrivati a Romagnano lo scorso autunno sono anglofoni e provengono dal Ghana, dalla Nigeria e dal Kurdistan iracheno. Sono di religione cristiana, evangelica e copta, con un’età compresa tra i 18 e i 27 anni.
I richiedenti asilo sono figure giuridicamente diverse dagli immigrati stranieri, anche se spesso i termini vengono utilizzati come sinonimi; questi ultimi arrivano in Italia per motivi di lavoro, studio e ricongiungimento familiare. Ciò che distingue gli immigrati dai rifugiati è che questi ultimi fuggono dal loro paese e non possono farvi ritorno se non a rischio della propria incolumità personale o della perdita della libertà e dei diritti fondamentali.
Dal momento della presentazione della richiesta d’asilo alla decisione finale da parte di una commissione, il richiedente asilo vive in una sorta di “limbo giuridico”, nel quale non può svolgere un lavoro e ha un accesso spesso difficoltoso alla formazione. Una situazione che crea notevoli difficoltà e che portato in questi anni a far ricadere l’onere degli interventi di accoglienza essenzialmente sugli enti locali e sulle organizzazioni del privato sociale e della solidarietà.
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