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Mollia salva la tradizione della paniccia: le razioni a domicilio

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Mollia salva

Mollia salva il rito della paniccia con la consegna a domicilio.

Mollia salva la paniccia

Mollia è riuscita a garantire anche per quest’anno la paniccia. Un piccolo segnale per non perdere le tradizioni di sempre anche se non è stato possibile condividere l’appuntamento come è sempre stato fatto in passato.
«I molliesi sono così: gente tosta, tutta d’un pezzo; gente che non si fa intimorire dalle valanghe, ci vive in mezzo beffarda; gente che pur di non cedere un bosco al comune limitrofo, gli dà fuoco, e si guadagna il secolare soprannome di Brusoign d’la Mojja – scrivono i promotori -. Da qualche anno purtroppo il costume delle maschere carnevalesche dei Brusoign attende nell’armadio, fiducioso nella fiorente gioventù che verrà; ma i “’panicciari” ogni anno fremono all’idea di rendere onore al loro nome, facendo scaldare le caudere della paniccia una settimana prima degli altri paesi».

A domicilio

La giornata della paniccia è la massima espressione di unione nei piccoli paesi, dalle origini in cui a dare la verdura erano gli abitanti, allo scopo di poter poi passare una calda giornata di festa nel rigido inverno.
Ma il nemico con cui si lotta ormai da un anno, ha dato una battuta d’arresto anche al carnevale. E Mollia non ci sta.
Mollia non ci sta
«Abbiamo fatto fumare i cervelli questa volta, e ne è nata l’idea di portare un piccolo segnale che i Panicciari Brusoign anche quest’anno ci sono, magari un po’; più silenti, un po’ più sobri
e anche un po’ più mascherati, ma ci sono: e se la paniccia non la si può cucinare per tutti e mangiarla in sonora allegria tutti insieme, nulla vieta di mettere un piccolo “caudrò” ognuno sulla propria stufa e prepararsela a casa propria», riprendono dal comitato.

La consegna

Una ristretta parte del comitato, come purtroppo viene imposto dalle regole anti Coronavirus, nella giornata di domenica 14 febbraio ha girato tutto il paese e le frazioni, consegnando all’esterno di ognuna delle abitazioni dei residenti e degli affezionati, una vaschetta di verdura (confezionata come le norme impongono), accompagnata da una foto dei ‘panicciari” e dalla cansun dal Carlaveé. «Niente a che vedere con la magica bontà a cui eravamo abituati, ma un piccolo gesto che sottolinei come niente può davvero dividerci e farci dimenticare ciò che siamo stati e torneremo ad essere…più in forza, più gustosi, ancora più allegri, e sicuramente più responsabilmente grati per ciò che abbiamo».

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