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Muoiono la stessa notte dopo 67 anni di vita insieme

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Muoiono la stessa notte dopo 67 anni di vita insieme. I maggioresi Luciano Borrè e Carla Medina se ne sono andati a distanza di poche ore per cause naturali e i figli hanno voluto che nel momento dell’estremo saluto fossero vicini.

Muoiono la stessa notte dopo 67 anni di vita insieme

«È stato toccante vedere la grande famiglia unita anche in tale circostanza», racconta il sindaco Robero Balzano. I due anziani coniugi, 96 anni lui, 90 lei, vivevano in un palazzo del centro storico di Maggiora, accuditi dai figli. Data la loro età, pativano alcuni acciacchi e problemi di salute, curati da uno dei loro quattro figli, Silvio, primario di infettivologia all’ospedale di Vercelli. «Era soprattutto Luciano ad avere qualche problema, ma da qualche tempo anche Carla aveva avuto un peggioramento e mi raccontavano che lui le diceva di non fargli scherzi, di non lasciarlo da solo – prosegue il sindaco – Quando lei si è spenta, lui l’ha seguita».

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Una famiglia conosciuta

La famiglia Borrè è sempre vissuta a Maggiora ed è molto conosciuta. L’affetto della cittadinanza lo si è visto anche alle esequie, a cui hanno partecipato in molti. «Il padre di Luciano possedeva un’attività per il trattamento delle pietre dure per gioielleria all’interno del palazzotto storico dove vivevano tutt’ora – spiega ancora Balzano – Quando mancò, fu il figlio a proseguirne il lavoro. Carla, invece, aveva rilevato da una zia il negozio di alimentari che tenne aperto per una trentina d’anni. Quando andò in pensione, l’esercizio fu chiuso. Dalla loro unione nacquero quattro figli: Maria, maestra elementare in pensione; Silvio, medico; Federico, perito informatico; e Anna, ragioniera. Ciascuno di loro ha avuto due figli, quindi Luciano e Carla erano attorniati da una grande e bella famiglia».

Ex presidente dell’Avis

Luciano era anche una persona molto attiva nella vita del paese. «Chiuso l’opificio di famiglia, Luciano era entrato alla Bemberg di Borgomanero, dove era stato dirigente fino alla pensione – è ancora il sindaco maggiorese a raccontare –. È stato presidente della nostra sede Avis per tantissimo tempo, ed era entrato a far parte del comitato direttivo della casa di riposo di Maggiora, finché è rimasta aperta». Ora riposano insieme: per loro, la frase “finché morte non vi separi” non ha avuto senso.

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