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Nessuno aiuta Varallo: giudice di pace a rischio

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Si tratta dell’unico servizio pubblico giudiziario rimasto in Valsesia e Valsessera

L’esistenza dell’ufficio del giudice di pace di Varallo appare sempre più incerta. Si tratta dell’unico servizio pubblico giudiziario rimasto in Valsesia e Valsessera, mantenuto in vita dal Comune di Varallo e altri pochi comuni consorziati, da oltre tre anni. Ovvero da quando lo Stato ne aveva deciso la chiusura, come per tanti altri uffici periferici soprattutto del nord Italia, ma concedendo la possibilità di un mantenimento a spese delle amministrazioni comunali locali. Dal mese di gennaio l’organico si è ridotto dalle già risicate due a una sola persona, questo per il pensionamento di un operatore. Quindi il Comune di Varallo, capofila del consorzio per il sostentamento del servizio, ha prima tentato una integrazione ricercando una mobilità di personale tra i comuni consorziati. Poi, visto il fallimento di questa prima ipotesi, attraverso un concorso aperto a tutti i comuni del territorio a condizione, ovviamente, che questi si rendessero disponibili a cooperare nelle spese. «Purtroppo anche questo secondo tentativo però ha dato esito negativo – spiega il sindaco Eraldo Botta – anche se una disponibilità ci sarebbe, ma sempre da parte di un dipendente del Comune di Varallo, cosa non realizzabile perché il bando era giustamente mirato alla assunzione di un dipendente che provenisse finalmente da un comune esterno a quello di Varallo, che già in questi tre anni ha dato molto per garantire di fatto il servizio a tutta la Valsesia e la Valsessera. Ora – prosegue il primo cittadino – sottoporrò al consiglio dell’Unione montana e con votazione il problema. Di fatto i comuni dell’Unione montana dovranno decidere se vorranno mantenere o meno questo tipo di servizio. In caso affermativo l’intera Unione Montana, in quota pro capite per numero di abitanti dovrà, giustamente, sostenere con Varallo il servizio attraverso l’assunzione o la mobilità di un nuovo operatore per questo servizio».

Nelle scorse settimane, annunciando la situazione critica in cui versa il servizio, il vice sindaco di Varallo Pietro Bondetti aveva ribadito il risvolto negativo che avrebbe la perdita di questo ufficio giudiziario sul territorio. Non solo per la perdita del servizio in quanto tale e fine a se stesso, ma soprattutto perché si perderebbe l’opportunità, in base alla nuova riforma della giustizia in atto, di riavere a Varallo e per tutta la comunità, il ritorno di un servizio giudiziario ancora più completo e importante quale gli uffici della Pretura. Servizio a questo punto, mantenuto da dipendenti statali e non più comunali.

«Quello di Varallo è l’ultimo dei tre e unico ufficio che ha resistito e ha mantenuto fino alla conclusione del 2017 il servizio con un organico composto da due persone – sottolinea Ferruccio Baravelli, l’operatore andato recentemente in pensione – e sarebbe un peccato vederlo chiudere i battenti proprio adesso dopo tutti gli sforzi fatti per mantenerlo in vita e soprattutto con successo, come evidenziano le ispezioni ministeriali. Ancor più ora che il Tribunale di Vercelli ha riconfermato, per almeno sei mesi, l’attuale giudice di pace Marianna Enrico».

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