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«Non chiudete l’Agenzia delle Entrate». Borgo e Varallo scrivono al ministro

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La decisione sarà presa direttamente da Roma

Borgosesia e Varallo non si arrendono: l’agenzia delle entrate non deve lasciare la Valsesia. Il loro appello è rivolto al ministero e a tutti gli organi competenti.

Il piano del governo è di chiudere le sedi periferiche e quella di Borgosesia è tra queste; troppo alti i costi di gestione, dicono, per un ufficio che solo d’affitto costa 100mila euro all’anno. Ma se il problema è il canone mensile, la soluzione è servita su un piatto d’argento: il sindaco di Varallo Eraldo Botta mette a disposizione Villa Barbara, locali in comodato d’uso gratuito. L’ente in un primo momento pareva interessato ma la risposta è stata negativa: scomoda da raggiungere. Che si parlasse di Villa Barbara in sè o di Varallo, questo non si sa. Borgosesia ha rilanciato proponendo il trasferimento al vecchio ospedale: l’ente avrebbe pagato i lavori necessari per occupare un’ala, il Comune l’avrebbe concessa senza altro pretendere. Le due offerte continuano a essere valide, ma per il momento dell’agenzia delle entrate tutto tace. Anche perchè la decisione viene presa dall’alto, direttamente da Roma, ed è qui che Botta e l’assessore borgosesiano Paolo Tiramani si sono rivolti in cerca di risposte.

«Se l’obiettivo è di chiudere punto e basta che lo dicano chiaramente – dicono i due amministratori -, almeno si evita di perdere tempo. Ma se l’obiettivo è ridurre i costi, che vengano valutate le nostre proposte». E Botta aggiunge: «Con Buonanno se n’è andato il più importante rappresentante del nostro territorio ai piani alti. Ora in rappresentanza del Vercellese c’è l’onorevole Luigi Bobba: speriamo che intervenga per salvare il servizio».

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