Attualità
Nonno sprint di Varallo sfida un velocista 24enne
Nonno sprint “in gara” con un 24enne: la curiosa iniziativa ha visto protagonisti due podisti di età radicalmente diverse, al servizio della scienza.
Nonno sprint di 81 anni
L’età? Forse non è proprio solo un numero, ma nemmeno un limite. E quando c’è da scendere in pista Benito Bertaggia non si tira mai indietro, anche se deve sfidare un 24enne. E’ successo al centro studi Elav dove l’81enne di Varallo ha “sfidato” il campione di velocità Eseosa (Fausto) Desalu che di anni ne ha appena 24. In realtà nei centri di Elav Olympics Project di Città di Castello, un team di esperti ha voluto mettere a confronto due velocisti in attività sottoponendoli a una serie di test.
Un’esperienza da ricordare
«É stata una bella esperienza, ringrazio Riccardo Guerrini che mi ha coinvolto – racconta il nonno sprint varallese portacolori del Gse Zegna -. Mi hanno sottoposto a una serie di test sotto sforzo e di velocità. Con Desalu è stata una bella sfida». A dividerli ci sono sessant’anni di differenza, ma la passione e la professionalità in pista e nei test in palestra è la stessa. Il cremonese Desalu è il secondo italiano di tutti i tempi sul mezzo giro di pista, superando il 20’’28 di Andrew Howe: davanti a lui c’è solo il 19’’72 del leggendario Pietro Mennea. Il suo personale di 20’’13 lo ha ottenuto ai recenti Campionati europei di Berlino. Bertaggia è l’ultraottantenne più veloce d’Italia e detentore del primato Master 75 con 29’’80 sui 200.
Lo studio
Già l’anno scorso Bertaggia era stato ospite nei centri Elav: gli studiosi volevano capire le sue qualità di velocista a oltre ottant’anni. In quel caso però era una ricerca su velocità e longevità, i risultati vennero presentati in una conferenza internazionale. Ora Bertaggia è tornato ospite del centro Elav per una nuova scommessa: confrontarsi con un campione di 60 anni più giovane. I due hanno svolto gli stessi esercizi e le medesime prove, quindi i risultati sono stati messi a confronto. Poi c’è stata la sfida anche in pista. «Ci siamo confrontati nei 100 e nei 200 – racconta Bertaggia -. Ovviamente erano prove singole, ma poi abbiamo organizzato anche una prova sui 100 metri, anche se mi ha dato circa trenta metri di vantaggio».
Per la scienza
La sfida Desalu-Bertaggia ha avuto importanza soprattutto scientifica, come spiegano dal centro Elav Olympics Project: «É stato un confronto di straordinaria rilevanza scientifica. I riscontri sono stati ottenuti tramite profilazioni avanzate dei parametri biologici a riposo, della forza esplosivo-reattiva, della cinematica istantanea nelle prove di velocità e dei parametri metabolici. Il tutto per personalizzare i metodi di allenamento più che misurare la prestazione».
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