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Parroco di Gattinara racconta la “sua” Africa: «Ci tornerei»

Nei giorni scorsi in città la visita di monsignor Anthony Ireri e del nuovo vescovo di Isolo, Peter Macao.

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Parroco di Gattinara racconta la “sua” Africa: «Ci tornerei». Monsignor Franco Givone nei giorni scorsi ha accolto a Gattinara una rappresentanza della diocesi africana di Isiolo. E non nasconde il suo sogno nel cassetto: tornare in Kenya.

Parroco di Gattinara racconta la “sua” Africa e il sogno di tornarci

Don Franco ha trascorso infatti una bella fetta di vita proprio ad Isiolo. «Sono stato 26 anni in quella località nel nord del Kenya – racconta -. Negli anni Settanta la diocesi di Vercelli adottò questa piccola realtà mandando missionari e aiuti finanziari. Inizialmente era solo una piccola cappella e poi è diventata una bella e grande diocesi. La collaborazione con il territorio africano è andata avanti e i frutti si vedono».
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Domenica scorsa nella città del vino si è tenuto una sorta di gemellaggio tra la parrocchia di San Pietro Apostolo e la diocesi di Isiolo. La messa è stata concelebrata insieme a monsignor Anthony Ireri Mukobo e al nuovo vescovo Peter Macao.

Tanti i ricordi d’Africa

Tanti sono i ricordi collezionati nel corso dell’esperienza africana. «Sono stato là dal 1972 al 1998, quando sono stato richiamato in Italia dal vescovo Enrico Masseroni per occuparmi di Gattinara – prosegue il sacerdote -. Mi è rimasta impressa la crescita che ha fatto con il passare del tempo la comunità di Isiolo. È stato un seme piantato in una terra in piena savana, cresciuto diventando una bella diocesi». A Isiolo gli avvenimenti sono stati diversi ma il legame si è sempre mantenuto con monsignor Givone. «A fine anni Novanta un sacerdote di Vercelli, don Luigi Locati, venne nominato vescovo di Isiolo. Nel 2015 venne però ucciso. Fu quindi nominato vescovo Anthony Ireri. Quest’anno monsignor Ireri per raggiunti limiti di età ha lasciato l’incarico e ha preso il suo posto Peter Macao. Ciò è accaduto lo scorso 28 luglio. E l’altro giorno i due religiosi sono venuti a trovarci proprio a Gattinara».

Un sentimento forte

Spesso si sente dire che chi ha vissuto una esperienza in Africa venga colto da un sentimento tale per cui non riesce ad allontanarsi. E così è per don Franco Givone. «Sì sento il mal d’Africa. Penso cinque o sei volte al giorno di tornare in quella terra a cui sono affezionato. Periodicamente ci torno anche, ma spesso non nascondo di trovarmi a sognare di poter tornare definitivamente là. Alcuni miei parrocchiani a volte, quando mi vedono in un momento difficile, mi dicono di fare qualche giorno in Africa perché in effetti dopo quell’esperienza poi mi sento meglio. Per il futuro dunque valuterò».

La visita ad Isiolo a luglio

L’ultima volta che Givone ha compiuto la trasferta africana è poco tempo fa. «Ci sono stato a fine luglio, quando c’è stata la festa per i 50 anni della diocesi e il passaggio di consegne tra i due monsignori. È stato davvero emozionante. Per me ogni volta tornare in quella terra è qualcosa di unico, non solo perché ritrovo persone che con l’andare del tempo sono diventate amiche, ma anche perché si è instaurato un legame tale tra me e quella realtà che mi è proprio difficile star lontano – conclude -. Sento una sorta di richiamo che mi porta lì ad aiutare, a star vicino a chi ha bisogno e contribuire a costruire mattone su mattone la vita di una comunità distante dalla mia».

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