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Passerella Serravalle-Grignasco: annunciata una raccolta firme

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Passerella Serravalle-Grignasco: annunciata una raccolta firme. L’idea è di due esponenti di Forza Nuova Valsesia, Dario Carnaghi e Cesare Terazzi, entrambi di Serravalle. Che non digeriscono l’aria da “de profundis” che circonda ogni progetto di riapertura della passerella, chiusa poco più di un anno fa per gravi problemi di stabilità e sicurezza.

Passerella Serravalle-Grignasco: annunciata una raccolta firme

Secondo i due esponenti di Forza Nuova, la passerella chiusa «costringe centinaia di residenti del nostro Comune a sobbarcarsi molti minuti di traffico e parecchi chilometri al giorno per raggiungere il posto di lavoro . Va infatti ricordato che il collegamento con Grignasco, Valduggia, Bettole e la zona sud di Borgosesia risultava fondamentale per molti serravallesi che si recano nelle aziende di queste località, mentre viceversa risulta meno importante per i residenti di Grignasco che sicuramente hanno minore interesse alla questione, pur essendo il loro Comune responsabile del 50 per cento della gestione della passerella».

Disagi

I due fanno insomma notare che il disagio maggiore si è venuto a creare per Serravalle, mentre sarebbero stati di meno i cittadini di Grignasco ad usufruire quotidianamente del passaggio per i loro spostamenti di lavoro. Come è noto, uno studio di massima relativo alla riapertura della passerella per passaggio di auto ipotizza un costo di almeno 3 milioni di euro, esorbitante per qualsiasi amministrazione locale. Ma non da meno sarebbe la spesa anche solo per usare il ponte per pedoni e biciclette: 800mila euro circa. Eppure, fanno notare Carnaghi e Terazzi, anche per i pedoni la passerella potrebbe essere molto utile, «in quanto molti cittadini serravallesi ne usufruivano per avvalersi del servizio autobus verso la provincia di Novara». Ma gli effetti della chiusura non riguarderebbero solo viabilità e trasporti: sarebbe infatti «concreto il rischio per un territorio già in sofferenza per l’acquisito status di “paese dormitorio”, visto che la stragrande maggioranza dei residenti lavora nei paesi limitrofi, di mettere in ulteriore crisi il locale mercato immobiliare, già ridotto ai minimi termini e che rischia di perdere ulteriore appetibilità a favore di altri Comuni dove il tragitto casa-lavoro risulterebbe più agevole. A questo proposito vorremo sottolineare come al “fatalismo rinunciatario” della nostra amministrazione che pure si era presentata con programmi elettorali assai ambiziosi ai cittadini , si aggiunga l’assordante silenzio delle opposizioni che in consiglio comunale non sembrano avere il coraggio di sollevare il minimo livello di critica necessario a ricordare alla maggioranza i propri impegni».

Raccolta firme

Da qui l’idea di una raccolta firme che possa se non altro pungolare gli amministratori locali a prendere in considerazione il problema: «Per quanto ci riguarda – concludono Carnaghi e Terazzi – in qualità di consiglieri comunali di Forza Nuova in Valsesia ci riserviamo di iniziare una raccolta firme per sensibilizzare gli amministratori competenti a rivedere un così importante problema sociale con atteggiamento più costruttivo».

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