Attualità
Pedemontana una occasione d’oro per Ghemme | La lettera
Pedemontana occasione d’oro per Ghemme
Da una lettrice di Ghemme riceviamo e pubblichiamo una lettera a proposito della Pedemontana.
«La fortuna bussa due volte. La “fortuna” è quella che dovrebbe arrivare dalla costruzione della Pedemontana piemontese, il cui progetto definitivo è stato presentato a fine maggio dall’Anas a Biella, notizia riportata dal vostro e da altri giornali. La Pedemontana avrà come terminale proprio il comune di Ghemme, che diventerà un hub importante dell’alto Piemonte, con la A26 che collega Svizzera e Genova. Un salto di qualità notevole, che può valorizzare le attività e gli immobili ghemmesi. In un momento dove quasi tutti i comuni sono in difficoltà, Ghemme verrà toccata da sostanziosi investimenti pubblici. Se non che i ghemmesi dimostrano quasi di non conoscere la vicenda».
«Per il territorio»
Sono via da tanti anni e vivo a Milano, per cui ad un certo punto ho avuto il dubbio di aver scambiato lucciole per lanterne: è una pista ciclabile o una strada a quattro corsie? Si sa che un insegnante di filosofia è sempre un po’ sulle nuvole, ma a questo mestiere che tanto amo, si aggiunge anche quello di presidente regionale lombarda di una importante associazione umanitaria (Anvcg), che assiste e difende le vittime civili delle guerre, un ruolo che mi obbliga a stare con i piedi per terra. L’altra settimana tornando a Ghemme dove conservo ancora la casa di famiglia – dei “Cel” – pensavo di trovare fermento e dibattiti pubblici. Invece aleggiava un silenzio assoluto sul progetto da 200 milioni di euro, a partire dalla l’amministrazione comunale, sia la maggioranza che l’opposizione: niente, discutono solo di come sono stati sciupati i soldi che non ci sono più. Il sindaco è un tipo prudente, penso tra me, prima di parlare vorrà mettere il gatto nel sacco o forse è preoccupato di dover rifare tutto il piano regolatore ad un anno dalle elezioni».
«Impressione che il borgo dorma beatamente»
«L’impressione per chi viene da fuori è che, sotto il manto protettivo della Beata Panacea, il borgo dorma beatamente. Nel tornare a casa ripensavo a quello che diceva sempre mia nonna: Ghemme è come la “Bella addormentata nel bosco”. Si sveglia solo a carnevale, quando il mondo gira al contrario, per festeggiare il suo “Re Barlan”. Il resto dell’anno rimane incantata, come fosse sotto choc per l’errore di 110 anni fa, quando aveva avuto la sua grande occasione, gettata nelle ortiche rifiutando il passaggio della nuova ferrovia per paura di perdere qualche vigna. Vigne che ora sono boschi incolti. La ferrovia Torino-Santhià- Arona passò così da Romagnano, perdendo il collegamento diretto con Torino, il Sempione e la Svizzera. A trarne vantaggio furono altri comuni. Cent’anni dopo la storia potrebbe ripetersi. E’ ora che un principe azzurro o blu arrivi a svegliare la “bella addormentata”.
«Paese con opportunità»
«Ghemme è tutt’altro che un paese anonimo, ha di contorno le colline novaresi e stando all’imbocco della Valsesia, possiede una grande accessibilità. Ha parecchi tesori: il campanile dell’Antonelli che sfreccia verso le nuvole, il castello ricetto del XIV secolo costruito sotto gli Sforza di Milano dal popolo per difendersi dalle scorribande degli stranieri, prosperosi vigneti che producono un vino che è arrivato alla corte dello zar Putin. E’ sede di aziende di fama internazionale come la manifattura Loro Piana, un colosso dell’agroalimentare nazionale come la Ponti, l’eccellenza nelle grappe come la distilleria Francoli, il biscottificio Rossi e via di questo passo…
Ma allora, con tutta questa abbondanza, cosa si può fare? Far funzionare le teste, che non costa nulla, per immaginare soluzioni e rimediare alle opere incompiute delle passate amministrazioni. Riprogettare il territorio con idee nuove, lasciando poi ai tecnici il compito di tradurre su carta il nuovo impianto urbanistico. Si potrebbero fare delle sessioni pubbliche aperte del consiglio comunale per dare la possibilità a tutti i ghemmesi di portare idee per il paese. Non c’è bisogno di fare appalti costosi e spendere soldi, solo avere un po’ di coraggio e disponibilità ad ascoltare i cittadini. Ghemme ha bisogno di essere promossa bene nei luoghi dove si prendono le decisioni sulle infrastrutture pubbliche se vuole trarre vantaggio dalla Pedemontana che arriva ad incrociare la A26. Sveglia ghemmesi. La strada della fortuna passa di nuovo».
Rossana Mondoni
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