Attualità
Piemonte zona gialla dal 13 dicembre: cosa cambia
Piemonte zona gialla dal 13 dicembre: cosa cambia. Manca poco, dài… possiamo farcela. Almeno così si augurano alla Regione. D’altronde, il trend sembra confermato: contagi in calo e posti letto in ospedale disponibili (seppur con ancora tanti, troppi decessi). Quindi, dopo il passaggio a zona arancio avvenuto il 29 novembre 2020 si può ora ben sperare in un ulteriore declassamento: il Piemonte in zona gialla.
Il “famigerato” Dpcm Natale
Come riporta Prima Torino, da oggi, d’altronde, è in vigore il famigerato Dpcm Natale, con tutte le varie (e contestate) misure restrittive varate dal Governo Conte. E quindi, per sommi capi: dal 21 al 6 gennaio vietati tutti gli spostamenti fra regioni (anche per raggiungere le seconde case); Natale, Santo Stefano e 1* gennaio vietati anche spostamenti da un Comune all’altro; confermato il “coprifuoco” dalle 22 alle 5 del mattino. Il consigliere regionale del Piemonte Paolo Bongioanni ha dichiarato una possibile data per l’ingresso del Piemonte nella cosiddetta zona gialla, ovvero la zona con l’allerta minore (ma pure sempre con limitazioni e misure anti-contagio).
Secondo l’esponente cuneese di Fratelli d’Italia il Piemonte diventerà zona gialla dal 13 dicembre. Ecco cos’ha postato lui stesso a riguardo:
“I dati della Regione Piemonte di oggi con un ulteriore decremento di 11 ricoveri in terapia intensiva e 85 in ordinaria sono da zona gialla. Se verranno confermati nei prossimi giorni scatterà la zona gialla il giorno 11 dicembre, che diventerà ufficiale a tutti gli effetti domenica 13 dicembre”.
Cosa cambia da arancio a giallo
Ovviamente questa previsione tiene se e solo se i numeri della pandemia continueranno ad andare nella direzione del ribasso. Sia come sia, è il caso di capire cosa cambierà nel passaggio da zona arancio a zona gialla. Spostarsi fuori dal proprio Comune non sarà più vietato, né si dovrà più portare con sé un’autocertificazione. Rimane però in vigore il coprifuoco: vietato uscire di casa dopo le 22. Ottime notizie per bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie: potranno finalmente riaprire, ma soltanto dalle 5 alle 18 (asporto e consegna a domicilio fino alle 22).
Le scuole, come da Dpcm Natale, riaprono il 7 gennaio mentre restano (ancora) chiuse le Università. Gli studenti universitari, fra l’altro, sono fra i più penalizzati visto che sono sempre rimasti in DaD praticamente dal 1 marzo 2020 (tranne poche eccezioni). Anche in zona gialla mostre, cinema e musei restano comunque chiusi. Così pure le palestre, le piscine, le agenzie di scommesse, i bingo e le sale poker. Insomma, una… “riaperturina” se così si può dire. Che tutti speriamo sia da prologo alla vera fine di questa dannata emergenza sanitaria e sociale.
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Fausto Micatanto
10 Dicembre 2020 at 8:36
Tranquilli, nulla da festeggiare, hanno già deciso per la “terza ondata” (spero siano precisi almeno sul quando. E comunque sarà solo e sempre colpa nostra…).
Poi, se qualche prode mi spiega il perchè dell’attuale “seconda ondata”, doppiamente più tragica rispetto alla prima (dove eravamo un po’ tutti impreparati e senza dpi) mentre ora veniamo da mesi di mascherine-distanziamenti-gel-plexiglas, ecc. ecc., ed il tutto a profusione?
La terza sarà ancora peggio?
Com’è stato per la prima che ci dissero della seconda, poi alla seconda della terza, quando saremo alla terza ci diranno della quarta e via discorrendo?
John
13 Dicembre 2020 at 8:36
Accendiamo il cervello per cortesia. La prima ondata è stata causata dalla assoluta novità, nessuno era preparato, nemmeno gli incapaci del governo (non che la cosa sia migliorata). La seconda ondata è figlia della libertà di spostamento e di assoluta mancanza di buon senso dell’estate. Durante la prima ondata non c’erano in movimento le masse di persone che si sono spostate durante la seconda. La terza ondata non ci sarà oppure sarà qualcosa di molto blando, complici le restrizioni e l’arrivo progressivo dei vaccini.
Fausto Del Tutto
14 Dicembre 2020 at 19:48
Chiedo scusa ?.