Attualità
Ponte Romagnano: partito il cantiere. Le ruspe sono al lavoro
Ponte Romagnano, via al disboscamento e alla bonifica dagli ordigni bellici. Martedì scorso c’è stato anche un sopralluogo di Cirio.
Ponte Romagnano, le ruspe sono al lavoro
Il ponte provvisorio di Romagnano pronto a luglio. Questa la promessa del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che martedì 6 aprile, dopo il taglio del nastro della circonvallazione di Fara, ha raggiunto le sponde del Sesia per un sopralluogo insieme all’assessore Marco Gabusi.
Qualche ora prima le ruspe hanno disboscato l’area interessata dai lavori e mercoledì 7 sono partite anche le operazioni di bonifica da eventuali ordigni bellici. Si entra insomma nel vivo dei lavori, che Anas ha affidato alla ditta Co.Ge.Fa. spa di Torino e che costeranno 4,9 milioni di euro. Il collegamento provvisorio, con moduli di acciaio che saranno poggiati su pile in cemento, sarà lungo 156 metri e verrà collegato alle due rotatorie esistenti.
La promessa del governatore Cirio
«Il passaggio provvisorio sarà attivo entro luglio – ha confermato Cirio -. Grazie al prezioso lavoro di Regione e Anas stiamo rispettando i tempi prefissati. Anas ha inoltre anticipato che, contemporaneamente, si sta provvedendo alla progettazione del nuovo ponte definitivo, opera che potrebbe essere conclusa entro due anni dall’inizio dei lavori».
Continua Cirio: «Ma abbiamo bisogno che dallo Stato arrivino le risorse per le nostre aziende private, messe in ginocchio da questa grave calamità. Il nuovo capo della Protezione civile ha sul tavolo il nostro dossier. Il tempo stringe e le nostre imprese non possono più aspettare. Hanno bisogno di ripartire».
Ottimista anche il sindaco Carini
Per Carini, invece, «il fatto che l’assessore regionale Gabusi sia ritornato nel giro di un mese a Romagnano e che anche il presidente abbia voluto essere presente dimostra che questo collegamento è per la Regione un’opera fondamentale e prioritaria».
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Annibale
12 Aprile 2021 at 12:35
E ora arriveranno tutti i commenti fuori luogo di chi ritiene “costoso” o addirittura “inutile” questo ponte provvisorio. Vi aspettiamo al varco, ingegneri e architetti laureati su Facebook 😀
Scipio Grosso
12 Aprile 2021 at 15:34
Eccomi.
Sono l’Ing. Cane, l’aureato presso all’ateneo di Instagram, alla facoltà di ingenieria dentale (a Facebook non mi hanno lasciato entrare, malgrado le amicizie).
Convengo con l’illustrato collega sul fatto che prima del ponte definitivo, sia buona cosa fare quello provvisorio. Poi che in taluni casi il provvisorio diventi definitivo… pazienza, questo dipende anche dall’umidità e dalle congiunzioni astrali. Tipo il gioco delle 3 carte (di credito, stradale, igienica). L’importante è saper ingoiare il boccone ugualmente.
Comunque voglio essere fiducioso e come disse il padre di Lapo: si farà.
Totò
13 Aprile 2021 at 11:54
E io pago!
Lord Blackwood
13 Aprile 2021 at 14:52
Io invece no, lascio che siano i plebei a pagare.
Francesco
23 Aprile 2021 at 17:01
Non servono i titoli di studio per capire che è e rimane un spreco.. di tempo e di milioni di euro per un ponte in affitto (provvisorio). Basterebbe solo un po di buon senso e remare tutti insieme per un bene comune. Uguale a paese Italia efficiente e quindi zero ponti provvisori e zero spreco di denaro pubblico e quindi meno debito. Per ottenere questo non serve una laurea. A Genova quindi parliamo sempre d Italia in meno di 2 anni hanno eseguito un manufatto di volumi importanti e con una complessità non indifferente. Al posto del ponte Morandi oggi c’è un esempio di tecnologia. E non si è mai pensato a ideare un manufatto provvisorio, il ponte che attraversa il Sesia nei comuni di Romagnano Sesia e Gattinara con un commissario straordinario all altezza nel giro di 6/7 mesi il ponte sarebbe pronto. Nelle varie interviste a sindaci e non si parla di una tempistica per il ponte di Romagnano Sesia di 2 anni per quello definitivo. Ma ora in mezzo c’è un ponte provvisorio che sta rallentando la tabella di marcia già compromessa di suo per un idea di eseguire manufatti provvisori che è quella della bonifica. Per probabili ordigni bellici. E di sicuro con un aumento dei costi.