Attualità
Ponzone proteste no-stop per le attese allo sportello Asl
Ponzone proteste per le attese interminabili allo sportello.
Ponzone proteste all’Asl
Code interminabili e lunghe attese: allo sportello Asl di Ponzone sta diventando la regola. Alla faccia di tecnologie, Internet, servizi on line. Il problema è il solito: il fatto che da qualche tempo l’orario sia di fatto dimezzato, con l’unica funzionare costretta a fare la spola tra Ponzone e Valle Mosso. Con risultati che centinaia di persone hanno potuto sperimentare sulla propria pelle. A volte non si riesce quasi a varcare la porta di ingresso perché la gente è stipata all’interno, seduta o in piedi ad aspettare il proprio turno. Dietro il muro di gente, si scorge l’impiegata che deve barcamenarsi tra le varie scartoffie, bancomat e richieste. Si prende il numero dall’apposita macchinetta e ci si siede (quando si ha la fortuna di trovare un posto) armati di pazienza. Non basta più il vecchio “chi è l’ultimo?” per fare una fila educata, visto che la gente è appoggiata ovunque.
Un servizio che funzionava
C’è chi entra e chi esce, chi prende il biglietto e poi va in banca o magari a fare una commissione, visto che in genere quando ha venti persone davanti, i tempi si prospettano lunghi. C’è chi si prende un caffè, c’è chi legge, c’è chi fa la classica battuta “dobbiamo aspettare perché siamo pazienti”. Ma tanti continuano a non darsi: pace: «Era un servizio che prima funzionava bene, è assurdo che adesso siamo ridotti così». Senza peraltro dare colpe all’impiegata, che ovviamente non può farci nulla. «Io devo andare a lavorare – commenta uno -. Non posso passare qui la mattinata…» Ma ha bisogno di quell’analisi, per lui o per un suo familiare che non sta bene. C’è chi la prende ridendo e tenta ironicamente di barattare il proprio biglietto con uno più basso. Si chiacchiera, ovviamente. Ma quando si è in troppi il volume del vociare si alza. Tanto che si finisce per disturbare l’incaricata, costretta a chiedere di abbassare la voce.
Ticket e burocrazia
Molte persone hanno prenotato le analisi in farmacia ma poi bisogna pagare il ticket, e non è chiaro a tutti se il “totem” collocato al Centro Zegna sia in funzione, e in ogni caso che cosa si può fare da lì. La confusione è quasi totale e il disagio pure, tanto che uno si alza con un “adess basta” e se ne va. Ma si sa già che il giorno di apertura successivo la tiritera sarà la stessa. Qualcuno arriva alle 12 e cinque, altri anche alle 12 e un quarto, ma la sorpresa è che si c’è ancora gente in coda, e anche parecchia. Ma la macchinetta che dà i numeri è stata ritirata, perché si comincia a smaltire la coda in vista della chiusura. Arriva una donna trafelata con i fogli in mano e sbotta: «Ma se esco dal lavoro a mezzogiorno come faccio a essere qui prima..?».
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