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Portalupi Guardabosone pronta al piano di rilancio dopo il passaggio di proprietà

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Salumificio vuole acquistare lo stabilimento Portalupi: speranze per nuovi posti di lavoro

Portalupi Guardabosone, si prospetta un rilancio con l’acquisto da parte di un gruppo alimentare.

Portalupi Guardabosone, il rilancio

Si prospetta un nuovo futuro per l’ex Portalupi di Guardabosone: è stata acquistata da un gruppo alimentare italiano e internazionale che per il momento preferisce tenere il riserbo sui progetti fatti sul complesso industriale valsesserino. Ma i vertici della società confermano che si tratta di «una operazione di rilancio». A interessare dunque non è solo marchio storico, ma anche lo stabilimento da sempre attivo in valle. L’acquisto dell’ex salumificio è avvenuto tramite la partecipazione all’ultima asta che si è tenuta in estate, senza troppi clamori. Anche se poi la notizia era trapelata. Nelle scorse settimane si sono notati movimenti attorno allo stabilimento di Guardabosone, la presenza di furgoni, ma anche la cura maggiore della siepe ha incuriosito i pochi passanti, visto che di fatto con la chiusura del ponte di Crevacuore la strada viene utilizzata per lo più dai residenti di Guardabosone.

Il futuro

Al momento la proprietà non intende uscire allo scoperto, quindi anche per il lavoro di riavvio delle attività richiederà un po’ di tempo. Ci sono passaggi burocratici da affrontare, certificazioni da ottenere, dinamiche industriali da sistemare.
Soltanto nei prossimi mesi la situazione sarà più chiara. Quello che è certo è che lo stabilimento ex Portalupi ripartirà sempre nel settore della produzione di salumi.
I rappresentanti della società alimentare hanno già preso contatti con gli amministratori del territorio proprio per una questione di trasparenza e collaborazione. L’attesa è sicuramente alta nel vedere ripartire uno dei marchi storici della Valsesia.

Le vicissitudini

E dire che l’ex Portalupi aveva conosciuto ottime annate con un fatturato in crescita. Per varie vicissitudini la ditta era finita all’asta dopo la sentenza di fallimento del 2017, ma per un certo periodo l’attività era ancora proseguita sotto le insegna di “Portalupi food” che aveva trovato l’accordo con il curatore fallimentare per un affitto del ramo d’azienda. Si era cercato di portare avanti l’impresa grazie ai contratti stipulati, ma il progetto è durato poco. Già nel 2019 lo stesso curatore aveva manifestato la volontà di avvalersi della clausola risolutiva prevista nel contratto di affitto per procedere alla liquidazione totale. Quindi l’azienda si è definitivamente fermata. Una cinquantina le persone che erano state impiegate ancora nell’ultimo periodo, alcune assunte, altre tramite cooperativa.
La sentenza di fallimento era sopraggiunta in seguito anche a una ingiunzione da parte di alcuni ex dipendenti e pensionati che lamentavano il mancato incasso delle proprie spettanze. Erano stati firmati accordi rateali, in alcuni casi rispettati parzialmente e per altri al momento disattesi. Dopo la sentenza del tribunale l’intero complesso della Portalupi Salumi era stato messo all’asta.

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