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Prato Sesia centro anziani a rischio: volontari in difficoltà per il Covid

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Prato Sesia: l’emergenza sanitaria ha lasciato pesanti strascichi e mette in difficoltà anche la casa-famiglia Carlo Polo.

Prato Sesia, il centro anziani

Quella dell’emergenza sanitaria è stata una realtà imprevedibile e inedita e sembra tristemente destinata a lasciare diversi strascichi. A Prato Sesia, ora che la situazione si è normalizzata, era volontà dell’amministrazione comunale ridare la gestione ordinaria del Centro Incontro anziani “Carlo Polo” e casa-famiglia, al legittimo consiglio direttivo dell’associazione di volontariato “Amici Fondazione Carlo Polo”, continuando tuttavia a fornire supporto e collaborazione nei metodi operativi. Nell’incontro con i membri del direttivo è emerso che il Covid ha colpito la salute di alcune persone e soprattutto sta lasciando un pesante strascico psicologico, che ha portato molti volontari a rinunciare a riprendere la gestione, ed alcuni addirittura a lasciare l’associazione, tanto che il direttivo si è ridotto al numero minimo di consiglieri. Il presidente, Franco Asietti, ha scritto all’amministrazione pratese una lettera in cui spiega di non essere più in grado di gestire il Centro e manifesta la volontà di sciogliere l’associazione, demandando al Comune l’onere della gestione.

Il servizio

«Questo centro – afferma il sindaco Alberto Boraso – è un servizio qualificante ed indispensabile per il paese, essendo anche una struttura aggregativa ed ospitando manifestazioni culturali di rilievo; però, come amministrazione, non possiamo assumerne la gestione diretta. E’ necessario quindi verificare se esistano ancora possibilità per dare continuità alla casa-famiglia, o trovare alternative valide e per questo abbiamo creato un gruppo di lavoro allargato che, oltre alla giunta, vede la presenza dell’ex sindaco Luca Manuelli e del consigliere Silvia Rovario. Mi rivolgo pertanto a tutti i pratesi chiedendo la loro collaborazione, che può manifestarsi nell’impegno personale, o attraverso donazioni, che permettano di dare un futuro alle persone che frequentano il centro e sicurezza agli ospiti».

Il funzionamento

«La struttura – spiega il sindaco – si mantiene con le rette degli ospiti residenti, donazioni private, proventi derivanti dal cinque per mille, con le quote associative, con i fondi raccolti dai volontari attraverso varie attività e preparando “pranzi speciali”, aperti agli esterni. Il bilancio di questi anni è molto positivo, tanto che il Centro può essere considerato un esempio di ottima collaborazione tra pubblico e privato. Attualmente i soci sono più di duecento, dei quali una ventina è impegnato nel volontariato attivo: ogni giorno vengono serviti i pasti e vengono organizzati momenti di socializzazione. Il personale dipendente è costituito da una signora, che ha conseguito la qualifica di Oss, impegnata soprattutto nel turno di notte nella Casa e da un’operatrice che si occupa delle pulizie, serve le colazioni e prepara il pasto serale. In questo periodo di emergenza è stata inserita anche una terza persona per garantire il personale nell’arco delle ventiquattro ore».
Nei primi mesi del 2020 la pandemia ha sconvolto il mondo e il direttivo ha manifestato al Comune difficoltà nel gestire una possibile situazione di emergenza, ipotizzando di chiudere la struttura.

Una realtà amata

«L’Amministrazione non può abbandonare chi è già in una condizione di manifesta fragilità: dopo un confronto con i consiglieri, la decisione è stata quella di gestire direttamente il Centro Incontro per evitarne la chiusura. Quando è stata segnalata tra gli ospiti la presenza di un possibile caso di Covid, è stato chiesto ai volontari di sospendere momentaneamente il loro prezioso servizio. Come sindaco, con il sostegno dell’assessore ai servizi sociali, Egle Vegetta, mi sono assunto la piena responsabilità, contando anche sul prezioso supporto del vice sindaco, Alfredo Alberti, che a Prato Sesia coordina la Protezione Civile. Sono stati mesi difficili, poiché a livello centrale non erano ancora state emanate linee guida e non esistevano possibilità di confronto con situazioni analoghe, ma siamo riusciti a salvaguardare la salute degli ospiti e a gestire la struttura. L’impegno che l’amministrazione, ed io personalmente mi assumo, è quello di non tralasciare nessuna possibilità per continuare a mantenere nel nostro Paese una realtà tanto amata ed apprezzata».

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