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Prato Sesia dà la cittadinanza a una ballerina scozzese in paese dal 2003

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Prato Sesia dà la cittadinanza a una ballerina scozzese in paese dal 2003

Prato Sesia, cittadinanza italiana per Sophie Doidge: nativa della Scozia, vive in Italia dal 1987.

Prato Sesia, nuova cittadinanza

Cittadinanza italiana per Sophie Doidge. Originaria della Scozia, vive a Prato Sesia e da pochi giorni è cittadina italiana. La cerimonia di assegnazione è avvenuta nella sala consiliare, alla presenza del sindaco Alberto Boraso, e di alcuni amici.
«Sono nata a Cupar un piccolo paese della Regione di Fife, nelle Highlands scozzesi, ma sono cresciuta in Oriente, per via del lavoro di mio padre, che era pilota della Royal Air Force. Ho studiato al politecnico di Londra e poi ho viaggiato tantissimo – racconta Sophie – Arrivai a Padova nel 1987 come ballerina classica, ma dopo un infortunio, smisi di ballare, perché per me vale il principio per cui una cosa la si fa bene o non la si fa. Così iniziai a lavorare in una multinazionale del tessile e in altre aziende dell’ambiente sportivo».

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L’arrivo in Valsesia

«Mentre vivevo a Milano, un amico che conosceva la mia passione per lo sport mi mostrò un dépliant sul rafting e decisi di provare quell’esperienza. Così giunsi in Valsesia, che non conoscevo, e mi fermai per una decina di giorni, dedicandomi agli sport estremi. Mi appassionai al rafting, tanto da entrare a far parte della prima squadra femminile. E conobbi il mio futuro marito, Maurizio Galetti, che era guida fluviale. Ci sposò don Carlo Elgo, ad Alagna, nel 2001. Nel 2010, aprii con mio marito il centro rafting di Scopello “Valsesia Sport”, in cui ci occupiamo anche di attività invernali, come le ciaspolate, e di orienteering».

A Prato

Doidge abita a Prato Sesia dal 2003. Con il consorte ha avviato da qualche anno anche una scuola di addestramento cinofilo. «Nel 2008 iniziai a fare soccorso cinofilo, prendendo i brevetti da addestratore di diverse discipline sportive e anche per ricerca di dispersi con i cani. A settembre, apriremo un campo di addestramento multidisciplinare a Prato Sesia, che si chiamerà “Dog experience”».
Sophie avrebbe potuto assumere la cittadinanza italiana grazie al matrimonio, ma ha preferito percorrere la strada più lunga: «Ci ho messo quasi tre anni, ma volevo diventare cittadina italiana perché vivo e lavoro qui da 30 anni. Non mi piacciono le cose facili», afferma risoluta.

La cerimonia

Per il primo cittadino pratese, si è trattato della prima volta in cui si è trovato a consegnare la cittadinanza italiana: «È stata una cerimonia semplice: la mia parte è stata quella di confermare l’ottenimento dei requisiti necessari, poi l’interessata ha letto la formula prevista e infine è stato registrato l’atto – spiega il sindaco –. Le ho chiesto se per lei è meglio l’Italia o la Gran Bretagna e lei mi ha confidato che il nostro paese è migliore perché c’è più assistenza sociale. Abbiamo molte più attenzione per gli anziani e le persone in difficoltà, mentre in altri Paesi è tutto molto più freddo e burocratico».
«Dopo 30 anni di vita in Italia e dopo la brexit, per me ottenere la cittadinanza è una cosa incredibile e meravigliosa», conclude Sophie.

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