Seguici su

Attualità

Prato Sesia non ha dimenticato il suo generale. La replica del sindaco

Pubblicato

il

tomba generale antonini

Prato Sesia, il sindaco risponde allo storico Claudio Sagliaschi: «Una critica difficile da comprendere».

Prato Sesia, il caso

Prosegue a Prato Sesia il dibattito sulla memoria del generale Antonini. «Sono sorpreso e faccio fatica a capire» è il primo commento del sindaco di Prato Sesia, Alberto Boraso, alla lettera scritta dal concittadino Claudio Sagliaschi, noto storico del paese, riguardante lo scarso interesse che, secondo lo studioso, l’amministrazione comunale riserverebbe al generale Giacomo Antonini, eroe delle guerre d’Indipendenza. Sagliaschi aveva scritto una lettera, inviata i giornali, dopo la cerimonia con la quale il Comune aveva tributato la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto, per rimarcare come invece un personaggio di spicco come l’ufficiale insignito della Legion d’Onore non abbia altrettanta considerazione nel suo paese natio.

Il Milite Ignoto

«La nostra iniziativa per il centenario del trasporto della salma del soldato sconosciuto dal cimitero di Aquileia fino al Vittoriano di Roma – spiega il primo cittadino pratese –, è stata simile a quella di molti altri Comuni italiani, che hanno voluto riconoscere in quel militare la figura di tutti coloro che, durante le guerre mondiali, avevano lottato e dato la vita per la Patria e per la libertà di tutti noi. Non credevamo di commettere un torto nei confronti del generale Antonini al quale, anzi, pochi anni fa l’amministrazione del mio predecessore Luca Manuelli ha reso onore proprio realizzando il monumento che Sagliaschi definisce “brutto manufatto”, situato in una posizione preminente del nostro camposanto, ossia proprio all’entrata accanto alla struttura, anch’essa dispregiata dal nostro concittadino, che accoglie i feretri per l’ultimo saluto prima della sepoltura, e che durante il Covid ci ha permesso di celebrare dignitosamente alcuni funerali all’aperto».

«Aperto al dialogo»

Boraso si dice dispiaciuto, perché memore di altri scambi di vedute a tu per tu con Sagliaschi: »Ci siamo confrontati diverse volte; non capisco come mai non si sia rivolto direttamente a me anche in questo caso – afferma ancora il sindaco –. Può darsi che mi sfugga qualcosa, quindi lo invito a spiegarmi dove stiamo sbagliando. Come in tutti i paesi, anzi forse più che altrove, commemoriamo ogni anno il 25 Aprile, il 4 Novembre; gli alpini onorano i Caduti a dicembre e la domenica precedente la Festa della Liberazione omaggiamo i partigiani alla Madonna della Neve di Baragiotta; portiamo fiori e corone ai monumenti e ai cippi dei nostri Caduti, sparsi sul territorio. Il generale Antonini è indubbiamente un figlio illustre della nostra terra, ma le sue gesta risalgono a un periodo più antico. Non intendiamo dimenticarci di lui. Lo dimostra il fatto che, come cita lo stesso Sagliaschi, gli amministratori precedenti hanno finalmente prelevato i suoi resti dalla camera mortuaria del camposanto, dove erano depositati dal 2001, dopo che furono portati a Prato Sesia dal cimitero monumentale di Torino, per posarli nel monumento a lui riservato. Davvero non capisco questa critica, ma sono disponibile a parlarne».

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *