Seguici su

Attualità

Profughi in Valsessera, per ospitarli forse anche la sede della Comunità montana

Pubblicato

il

Profughi in Valsessera, per ospitarli forse anche la sede della Comunità montana

«Alcuni privati hanno messo a disposizione case vuote: ma resta il problema dei costi dei servizi, e non solo quelli»

Si cercano alloggi per i profughi: tra le ipotesi anche la sede della ex Comunità montana

Sono una ventina le persone arrivate a Pray e dintorni dall’Ucraina, tutte ospitate da parenti già residenti in zona. Ma altre famiglie sono in arrivo e l’amministrazione comunale di Pray si è già mossa per capire come intervenire. Alcuni posti letto potrebbero essere recuperati anche nell’ex Comunità montana di Pray.  Nei prossimi giorni è prevista una ulteriore riunione in prefettura dopo quelle già avvenute nei giorni scorsi.

LEGGI ANCHE: Da Trivero al confine ucraino per portare in salvo undici persone

Mancano alloggi

«Al momento l’emergenza migranti ci sta preoccupando – interviene il sindaco di Pray Gian Matteo Passuello in qualità anche di presidente dell’Unione montana del Biellese orientale -. Al momento, nel nostro comune le persone che sono arrivate sono ospitate da parenti che già vivono qui da tempo». Il Comune si è già mosso per la registrazione: «Non è stato semplice visto che molti non parlano la nostra lingua e neppure inglese, inoltre scrivono in cirillico e non è facile comprendersi senza una interprete».

Finora la situazione è sotto controllo grazie alla disponibilità dei connazionali (per lo più badanti) che stanno accogliendo parenti o amici. «Ma presto la situazione potrebbe diventare complicata – riprende Passuello -. Ci stiamo anche attivando per cercare di capire dove poter ospitare le persone che arriveranno prossimamente». Anche se ovviamente non si può prevedere quante saranno. La disponibilità dei privati non manca: «C’è chi già si è fatto avanti per poter accogliere queste persone – osserva Passuello -, ma ovviamente vengono messe a disposizioni le case senza però avere l’onere di dover pagare luce, acqua e riscaldamento. Al momento però non è prevista dal Governo una copertura finanziaria per queste spese. Diventa difficile a questo punto poter utilizzare gli immobili messi a disposizione dai privati». E anche l’Unione montana sta iniziando a raccogliere qualche idea: «Ci siamo confrontati proprio con gli uffici per cercare di capire come muoverci. Una delle idee è di poter utilizzare alcune stanze dell’ex sede della Comunità montana a Pray dove c’è un appartamento ancora vuoto. Ma al momento sono solo idee per cercare di non farci trovare impreparati nel caso di nuovi arrivi improvvisi che sono molto probabili».

Generosità della popolazione

Prosegue anche la raccolta di materiale come vestiti, scarpe e generi alimentari. «Dobbiamo dire che ancora una volta la popolazione della Valsessera sta rispondendo con grande generosità alle richieste e agli appelli – riprende Passuello -. Le persone che finora sono arrivate hanno potuto avere a disposizione vestiti, giacconi e scarpe donati proprio da famiglie della zona».

Anche in questo modo si cerca di aiutare i nuovi arrivati visto che di fatto finora tutte le spese vengono sostenute da parenti o amici che li stanno ospitando. Chi è riuscito a scappare si è portato dietro poche cose, solo ciò che è riuscito a salvare prima di abbandonare la propria casa. I profughi dall’Ucraina stanno arrivando con una valigia o uno zaino con dentro più che altro il necessario per i propri figli portati via dalla guerra.

LEGGI NOTIZIA OGGI DA CASA: IL TUO GIORNALE COMPLETO IN VERSIONE DIGITALE

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *