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Quattro zampe nel cuore ha aiutato 2700 randagi in vent’anni

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Quattro zampe nel cuore racconta i suoi primi vent’anni in un libro: l’associazione ha iniziato nel 1997 a occuparsi degli animali meno fortunati.

Quattro zampe nel cuore

Sono 2700 i cani randagi che da loro hanno trovato un rifugio nel corso di 20 anni di attività: record per “Quattro zampe nel cuore”. L’associazione che gestisce il canile di Cascina Porta compie quest’anno un traguardo importante che ha voluto festeggiare con la pubblicazione di un volume. Il libro raccoglie la storia e le esperienze vissute nel corso degli anni. «Il progetto è nato nel 1997 quando ha preso il via l’attività del nostro sodalizio. La sede iniziale era a Borgosesia, poi per situazioni contingenti ci siamo spostati a Rovasenda – spiega il gattinarese Luciano Lazzarato, presidente e socio fondatore della realtà -. Si era pensato di scendere in campo interessandosi degli animali randagi, dal momento che il fenomeno era molto diffuso e si sentiva la necessità di fare qualcosa di concreto. Borgosesia a suo tempo provò ad avviare un progetto in questo senso ma nel 1998 naufragò e così con l’aiuto iniziale dei Comuni di Varallo e Romagnano cominciò la nostra avventura». Tantissimi sono stati gli amici a quattro zampe che sono stati aiutati.

I numeri

«Dall’apertura della struttura abbiamo avuto 2700 ingressi. Inizialmente avevamo la possibilità di ospitare 40 cani, oggi siamo dotati di 45 posti. Ci siamo comunque sempre adoperati per evitare situazioni di sovraffollamento. Per seguire al meglio i cani abbiamo anche impostato la gestione con quattro dipendenti oltre ai volontari». Parecchie le esperienze affrontate nel corso del tempo. «Tra il 2008 e il 2013 abbiamo anche gestito tre canili – prosegue Lazzarato –. Dal 2015 la nostra situazione si è stabilizzata e ci siamo dedicati in particolar modo a Rovasenda». Le parole d’ordine sono: attenzione e cura verso gli animali. «Ciò che facciamo non è un business – sottolinea il presidente dell’associazione -. Abbiamo sempre cercato di operare con le nostre forze, facendo tanti sacrifici e con l’appoggio comunque anche dei Comuni con i quali si è creato un rapporto e quindi poi delle convenzioni».

Le difficoltà della pandemia

La pandemia ha segnato anche “Quattro zampe nel cuore”. «Come tante altre associazioni, non avendo avuto grandi possibilità di ritrovarsi non è stato semplice continuare a farci conoscere tra la popolazione – evidenzia Lazzarato -. Siamo partiti nel 1997 con 13 soci fondatori, nel 2000 eravamo 400 ed ora siamo circa una cinquantina. Ora stiamo cercando di tornare a muovere i nostri passi tra le piazze e in occasione delle manifestazioni locali: siamo stati presenti con un banchetto alla fiera di San Martino di Gattinara e alla fiera di Doccio. Prossimamente saremo ai mercatini natalizi di Gattinara e poi l’8 dicembre al Mulino dei Fiori. Ricordiamo comunque a tutti che se qualcuno volesse conoscerci, può venire a trovarci ogni domenica dalle 14.30 alle 17».

Il libro

“Quattro zampe nel cuore” sta iniziando a pensare a nuovi progetti per il futuro. «Di recente abbiamo cominciato a presentare il libro sulla nostra storia – conclude il presidente del gruppo -. L’utopia che si vorrebbe vedere concretizzata è la chiusura del canile, nel senso che ci auguriamo che un giorno non ci siano più fenomeni di randagismo. Ma purtroppo si tratta di una situazione delicata che non riuscirà a trovare una fine. Un altro sogno nel cassetto sarebbe quello di creare una struttura per curare i gatti feriti e rimetterli nelle loro colonie. Siamo coscienti che si tratti di un progetto complesso e noi da soli non siamo in grado di portare avanti: se ci fosse l’intervento dell’amministrazione pubblica, si potrebbe pensare di realizzare».
Per aiutare “Quattro zampe nel cuore” è possibile recarsi direttamente al canile di Cascina Porta, a Rovasenda, per conoscere i cani ed incontrare gli operatori; oppure consultare il nuovo sito www.quattrozampenelcuore.org, dove si trovano tutte le indicazioni anche per ottenere il libro ed il calendario o effettuare donazioni, anche attraverso il 5×1000.

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