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Ricostruito calcagno con accesso mini invasivo
Ricostruito calcagno con accesso mini invasivo.
Ricostruito calcagno
Un intervento chirurgico all’avanguardia e innovativo. Una donna di 63 anni, ricoverata presso l’ospedale “degli infermi” di Biella, per una caduta che aveva provocato una gravissima frattura pluriframmentaria del calcagno è stata sottoposta ad un delicato intervento di ricostruzione con l’ausilio di supporti tecnologici dedicati.
Ricoverata presso la SC Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale “degli infermi” di Biella per una grave frattura del calcagno, con frammentazione e coinvolgimento di tutte le articolazioni, la lesione le è stata riparata grazie all’ausilio dell’artroscopia, tecnica pionieristica in questo campo, e con una placca appositamente predisposta, per la prima volta impiegata in Italia. L’intervento, preparato a tavolino grazie a speciali ricostruzioni bidimensionali e tridimensionali della TC, che hanno consentito di ridurre i tempi operatori, velocizzando i passaggi chirurgici e la soluzione dei punti critici, è stato eseguito limitando in maniera decisiva la dimensione dell’incisone chirurgica e conseguentemente l’aggressività della procedura necessaria per riparare anatomicamente il danno.
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Grazie a un protocollo – attivato da alcuni mesi nel reparto di diagnostica per immagini dell’ospedale biellese – messo a punto per supportare le nuove metodiche chirurgiche traumatologiche sull’apparato scheletrico con l’ausilio di ricostruzioni 2D e 3D specifiche, è stato possibile interpretare a tavolino le caratteristiche della lesione della paziente e, riconosciute le peculiarità che la rendevano idonea ad essere trattata con tecnologie mini-invasive, modulare l’approccio operatorio di conseguenza, in modo da attuare la necessaria ricostruzione con soluzioni personalizzate, tese a ridurre al minimo l’impatto chirurgico di questo delicato intervento.
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L’intervento chirurgico è stato effettuato dall’équipe di Chirurgia ortopedica diretta da Walter Daghino, coadivuati dall’anestesista Marco Garganese del team di Anestesia e rianimazione (diretto da Claudio Pissaia) e pianificato grazie alle ricostruzioni TC acquisite ed elaborate dal reparto di diagnostica per immagini diretto da Stefano Debernardi.
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