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Rima San Giuseppe, è guerra ai bracconieri

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Alcuni cacciatori hanno chiesto la chiusura della strada per la val Nonaj

A Rima San Giuseppe è lotta aperta ai bracconieri che si avventurano in val Nonaj. Il tema è stato discusso durante l’ultimo consiglio comunale. Il sindaco Mario Rosa ha spiegato che alcuni cacciatori hanno chiesto la chiusura della strada per la val Nonaj. Il motivo: fermare l’attività dei bracconieri. «E’ una idea da valutare – ha detto il primo cittadino -, almeno in certi periodi dell’anno, per inibire l’accesso ai bracconieri». Purtroppo gli episodi di bracconaggio non mancano in Valsesia, nonostante i continui controlli da parte delle forze dell’ordine. Proprio a inizio mese i carabinieri avevano arrestato due cacciatori di frodo mentre di notte viaggiavano verso i paesi dell’alta valle muniti di un fucile con matricola abrasa e nelle rispettive abitazioni i militari hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale militare.

Il problema si fa sentire anche a Rima San Giuseppe e così si cerca di correre ai ripari. Per questo i cacciatori, quelli con tanto di permesso, hanno deciso di chiedere aiuto al Comune e cercare di portare avanti questa battaglia contro l’abusivismo insieme. «Da parte loro – ha aggiunto Rosa – i richiedenti si sarebbero impegnati a pulire le cunette della strada». Occorre quindi un’opera di prevenzione. Le leggi contro il bracconaggio esistono, ma per portare un cacciatore di frodo davanti al giudice serve la flagranza. La legge è entrata in vigore nell’agosto 2016, ma in alcuni casi mancano ancora i decreti attuativi da parte di governo e Regioni. Secondo la legge 157 del 1992, il bracconaggio nella caccia è reato e le sanzioni amministrative sono molto pesanti. Per essere punito, inoltre, basta il cosiddetto “atteggiamento di caccia”: se hai un fucile nel fodero dove la caccia è vietata, è già reato.

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