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Rimella tre volte ”no” alla fusione tra Comuni

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Rimella dice ”no” alla fusione

Triplo ”no” alla fusione

Arriva un triplo “no” all’idea della fusione o a un progetto di Comune unico per la Val Mastallone. Dopo l’idea lanciata da Cravagliana e ripresa anche nel bollettino comunale, arriva la replica di Rimella con il sindaco Riccardo Peco che chiude le porte alla fusione sia con delibera, sia tramite Facebook, sia attraverso il programma elettorale. I motivi? Semplice, a Rimella i servizi vengono garantiti a fronte di imposte contenute a carico dei cittadini. Insomma un’oasi felice ed è per questo che l’amministrazione non ha intenzione di procedere ad alcuna fusione con gli enti vicini.

C’è la delibera

In autunno erano stati organizzati alcuni incontri tra sindaci della Val Mastallone proprio per valutare la possibilità di attivare un progetto di Comune unico. E in seguito a quell’incontro Riccardo Peco e la sua giunta con una formale delibera hanno detto “no” continuando a mantenere la propria indipendenza. Ma il primo cittadino ha voluto sottolineare la posizione dell’amministrazione comunale anche su Facebook. Commentando infatti il maxi contributo ottenuto proprio da Rimella per la sistemazione del borgo di Sant’Antonio il primo cittadino aveva scritto: «In Valsesia siamo gli unici ad avere ottenuto questo contributo, in Piemonte sono 11 i Comuni ad averlo ottenuto, in Italia 273. E’ un momento difficile per tutti i piccoli Comuni che sempre più si vedono costretti, causa risorse limitate, a ricorrere alle unioni o fusioni o peggio a dissesti finanziari. A Rimella non vi è l’addizionale comunale Irpef, l’Imu è al minimo eppure resistiamo». Insomma seppure un piccolo Comune, Rimella garantisce servizi senza dover gravare sulla cittadinanza.

Il ”no” era già nel programma elettorale

Ma l’amministrazione del sindaco Riccardo Peco aveva già detto “no” all’idea di una fusione durante la campagna elettorale. Nel programma presentato ai propri concittadini infatti si leggeva: «Difesa dei servizi sul territorio affinchè le unioni dei Comuni e dei servizi imposte non mirino a ridurli. Pertanto in un periodo in cui si parla sempre più di unioni di Comuni, il nostro impegno sarà mirato al mantenimento del municipio di Rimella». E la parola finora l’ha mantenuta e ha voluto ribadire il proprio pensiero anche dopo l’apertura invece che era stata mostrata da Cravagliana.

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