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Roasio Capodanno in convento con le Clarisse

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Roasio Capodanno spirituale con le Clarisse di Santa Chiara: le religiose aprono le porte del convento ai fedeli.

Roasio Capodanno al convento

Anche quest’anno ci sarà la possibilità di vivere il capodanno in modo spirituale a Roasio. In tanti trascorreranno l’ultimo giorno dell’anno nel monastero delle Clarisse di Santa Chiara. Oggi l’appuntamento. Si inizierà con l’ufficio delle letture della solennità della Madre di Dio, seguirà poi la celebrazione eucaristica per l’inizio del nuovo anno. Sempre più persone negli ultimi anni hanno deciso di trascorrere nella preghiera il passaggio tra vecchio e nuovo anno in compagnia delle Clarisse di Santa Chiara che aprono le porte del loro oratorio per l’occasione. Il tutto lontano da botti e festeggiamenti.

Le letture con l’Arcivescovo

Com’è tradizione, due sono le proposte “controcorrente” per il capodanno 2018. Oggi nell’intimità della cappellina del monastero di Roasio, le Clarisse invitano a condividere con loro e con l’Arcivescovo l’ufficio delle letture alle 23.15, concluso dal canto del Te Deum, poi la messa della notte alle 24. Al termine il solito, piacevole scambio di auguri nel salone degli incontri. A Vercelli l’appuntamento è nell’abbazia di S. Andrea dove, alle 18.30, sarà celebrata la messa di ringraziamento con il canto del Te Deum. Per la notte la Fraternità della Trasfigurazione propone: alle 22.15 l’Ufficio delle letture; alle 23 “Un canto nella notte”, cui farà seguito, alle 24, la festa nel Piccolo Studio, all’interno del chiostro, condividendo ciò che ciascuno avrà portato da casa.

Il convento

Nella frazione di Santa Maria a Roasio sorge il monastero di Santa Chiara quasi nascosto tra i boschi, offre da un lato della terrazza, la superba e incantevole visione del Monte Rosa, mentre dall’altro la vista è catturata da una pacata distesa pianeggiante che raggiunge la città di Novara sempre vigile nell’ostentare la sua cupola gaudenziana. «La predicazione infuocata e popolare di san Bernardino da Siena e il suo passaggio da Vercelli diede vita, nel 1447 ad una piccola Comunità di i Sorelle Povere di Santa Chiara comunemente conosciute come Clarisse – spiegano dal monastero -. La nostra presenza in città continuò fino all’anno 2000 quando ci accolsero le pendici delle colline gattinaresi e i loro vigneti ora verdi ora rosseggianti».

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