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Romagnano ha quasi risanato il bilancio. Tre anni fa scoperto un buco da 1,4 milioni

Tre anni fa la scoperta di un passivo da 1.4 milioni derivato da crediti inesigibili; era stato accumulato nei conti del 2017 e del 2018.

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Romagnano verso la chiusura del “buco” milionario. Nel 2023 il bilancio potrebbe essere del tutto risanato. «Restiamo comunque prudenti negli investimenti, soprattutto in vista delle “batoste” dovute ai rincari delle bollette»

Romagnano ha quasi risanato il bilancio

Il 2023 potrebbe essere l’anno della chiusura del debito di 1.400.000 euro che il Comune di Romagnano si è trovato a dover ripianare negli ultimi anni e che ha costretto gli amministratori a programmare i bilanci successivi tenendo conto di una situazione difficile da affrontare.

«Non potremo dire di esserne fuori finché non avremo chiuso il bilancio del 2022 e, in attesa di questi dati, per il 2023 abbiamo predisposto un documento programmatico prudenziale – afferma il sindaco Alessandro Carini, che comunica di aver approvato per il secondo anno consecutivo il bilancio di previsione prima della scadenza del 31 dicembre -. Un risultato che, oltre a dimostrare l’efficienza della squadra amministrativa, ci permette di avere subito le nostre risorse a disposizione, senza pagare interessi alle banche. Vorrei rimarcare che, tra i risultati più importanti, non sono stati aumentati i costi per i cittadini: ad esempio, nonostante l’aumento delle materie prime, il Comune coprirà gli aumenti della mensa scolastica».

Bollette alle stelle

L’assessore Elena Scolari entra nei dettagli del documento programmatico, mettendo in evidenza gli ultimi rincari. «Essendo operativi fin da subito, potremo lavorare limitando decisamente le spese – afferma -. Sarà importante l’esito del bilancio 2022, per confermare il recupero del debito, ma le prospettive sono buone. Siamo stati prudenti nella programmazione anche perché non sappiamo quanto incideranno gli aumenti di luce e gas sulle spese. Nessuno immaginava di trovarsi in una situazione tanto catastrofica e sappiamo che gli stanziamenti statali non basteranno a coprire le tariffe delle bollette, pur avendo ridotto drasticamente i costi. Per la telefonia, ad esempio, abbiamo abbattuto la spesa da 23mila a 8000 euro all’anno, eliminando le tante schede attive e non utilizzate che erano in carico al Comune».

Lavori grazie ai bandi vinti

L’assessore e il sindaco sottolineano i lavori fatti in questi anni grazie all’assidua ricerca e partecipazione ai bandi pubblici. Sono questi fondi che hanno permesso, ad esempio, di sistemare le scuole del paese, lo stadio comunale, l’illuminazione pubblica; oltre alla realizzazione di lavori di minore entità, che però hanno reso le strade migliori, oppure le opere al camposanto, interamente realizzate con fondi comunali.

«Cercando di gestire il Comune secondo il criterio del “buon padre di famiglia”, non abbiamo mai aumentato le spese dei servizi alle famiglie – aggiunge Scolari -. Uno dei progetti su cui stiamo lavorando per cercare finanziamenti pubblici è la riqualificazione del parco medievale, che fa parte di un programma più ampio che prevede la sistemazione del bar Zen e l’allea Monterosa, oltre al collegamento coi Comuni vicini di Prato Sesia e Gattinara; la collaborazione è importante per il miglioramento del territorio».

Quest’ultimo aspetto è sottolineato anche dal primo cittadino, che ricorda come il miglioramento della viabilità stia già dando i primi risultati: «Sistemando via Novara e le due vie parallele sono arrivati un nuovo capannone e la concessione per un’altra attività commerciale, oltre all’interesse di altri investitori», afferma Carini.

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