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Romagnano vigili del fuoco in divisa per l’addio a Renato, 57 anni. Le foto

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Romagnano vigili del fuoco accompagnano Renato nel suo ultimo viaggio: tante le persone che hanno voluto salutarlo.

Romagnano vigili del fuoco per Renato

L’hanno accompagnato fino all’ultimo momento. Il casco dei vigili del fuoco sulla bara, e tante divise che hanno portato il feretro dentro e fuori dalla chiesa abbaziale di Romagnano. Intorno alla famiglia tantissimi amici e compagni di gara del Gs Fulgor di Prato Sesia, e anche colleghi di lavoro della “Brandoni”. Così lunedì pomeriggio la bassa Valsesia ha dato l’addio a Renato Durola, ucciso ad appena 57 anni da una malattia che aveva scoperto solo poche settimane prima, e contro la quale non c’è stato nulla da fare. Negli ultimi giorni l’uomo era ricoverato all’hospice di Gattinara.
A celebrare la messa è stato il parroco don Gianni Remogna. Numerose le persone in chiesa, numerose anche quelle che sono rimaste nel cortile ad attendere l’uscita del feretro.

Il volontariato

Renato Durola era una persona conosciuta e stimata: grande appassionato di podismo, era vigile del fuoco volontario al distaccamento del paese. Un impegno che ha solide radici in famiglia: il padre Francesco è stato negli anni scorsi volontario e anche capo distaccamento. Era stato anche premiato con la medaglia d’onore e il diploma al merito, riconoscimenti ricevuti dal cavaliere di Gran Croce commendatore Gino Gronchi, capo dei volontari.
E alla cerimonia di lunedì pomeriggio c’era infatti anche papà Francesco, circondato dall’affetto dei vigili. Renato ha lasciato anche la mamma Enza, la compagna Cristina, i figli Alessandro con Iris, Michela con Matteo e la loro mamma Tatiana, oltre agli zii Marino e Pina e altri parenti.

Lo sport

Oltre al volontariato nei vigili del fuoco, l’altra grande passione di Renato era l’attività sportiva, che condivideva con gli altri atleti del Gs Fulgor, che ha voluto ricordarlo anche sulla propria pagina Facebook. Numerosi i commenti e i ricordi postati da altri atleti e amici: «Ciao Renato… ci hai lasciato davvero senza parole… sei partito troppo troppo presto. Serbo il ricordo di una bella persona, riservata, ma sempre col sorriso. Fai buon viaggio» scrive un’amica. E ancora: «Quando raccontavi la tua maratona a New York, la tua grande impresa! Ti ricordo così, con affetto». «Il tuo sorriso, la tua gentilezza ci mancheranno molto». Poche frasi che già rendono l’idea di una persona benvoluta e apprezzata all’interno della società sportiva. Come accennato, il top della sua carriera era stata la partecipazione alla maratona di New York, la gara che portava con sé nel cuore. E ora «vola nella tua corsa verso gli angeli».

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