Attualità
Scuole di sci in Valsesia: macché contagi, è uno sport sicuro
Scuole di sci: «La salute prima di tutto, ma nel nostro sport il rischio contagio è quasi a zero».
Scuole di sci, l’appello
Tecnici e sci club lanciano un appello affinché siano permessi gli allenamenti. Dietro la neve non ruota soltanto il mondo di turisti appassionati, ma anche quello di giovani che si allenano con passione. «La salute va messa davanti a tutto, però ci sono studi che dimostrano come la nostra disciplina sia decisamente a rischi quasi zero di contagio – spiega Massimo Peraldi presidente dello Sci club Varallo -. Concedere ai tesserati Fisi di allenarsi vuole dire permettergli di fare una attività sportiva vera». Soltanto la categoria Giovani non si è fermata: «Dal punto di vista agonistico facendo un po’ di storia la categoria Giovani non ha mai interrotto l’attività, nei prossimi giorni infatti ci sono quattro gare a Santa Caterina dove ci saranno anche alcuni nostri atleti». Tutte le altre categorie giovanili hanno dovuto fermarsi. «Ma dal 30 novembre viene estesa a tutte le categorie di sci club la possibilità di allenarsi essendo affiliati alle federazione. Non saranno ancora permesse le lezioni con i maestri di sci per i non tesserati».
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L’allenamento
Qualcuno ha paragonato lo sci all’apertura delle discoteche di quest’estate con il rischio alto di contagi. «Fare sci club vuol dire fare allenarsi – precisa Peraldi -. I nostri ragazzi si alzano alle 5 del mattino per prepararsi e andare a fare allenamento, non tornano a casa all’alba. Lo sci non è una discoteca…». Lo sci club Varallo ha portato i suoi ragazzi ad allenarsi a Cervinia nell’ultimo periodo: «Le precauzioni si tengono, la federazione ha dato una linea da seguire che rispettiamo. Ma l’attività si può fare se i comprensori sono aperti. Dal punto di vista tecnico lo sci ha rischi molto bassi, anche sulle funivie con una capienza limitata al 50% e viaggi ridotti il rischio è sempre molto basso».
Gli impianti
C’è anche voglia di allenarsi in casa sulle piste di Alagna e di Mera con Monterosa 2000 che ha intenzione di partire: «Mi augurerei che le stazioni valsesiane aprano per garantire l’attività agli sci club e ai turisti. Spero che si parta per il bene della Valsesia e della sua economia». Stessa linea anche per Paolo Colombo, direttore dello Sci Club Bielmonte Oasi Zegna: «Non permettere ai ragazzi di fare sport all’aria aperta come lo sci è da folli. E’ una disciplina che ha un rischio di contagio tra i più bassi, per di più a Bielmonte ci sono tutte le condizioni per far partire la stagione». Colombo lavora a stretto contatto con il Comitato Fisi Alpi Occidentali: «Bielmonte avrebbe anche tutte le carte in regola per ospitare gli allenamenti di atleti di interesse nazionale, poi ovviamente bisogna aprire anche al turismo per non far crollare il “sistema montagna” e tutto il suo indotto». A Bielmonte però si spera in una marcia indietro dal Governo: «Tutte le Scuole di sci presenti si stanno accordando insieme per cercare di gestire la partenza al meglio organizzando al meglio il flusso di persone. Fermare lo sci è assurdo, a Bielmonte siamo in grado di garantire la sicurezza».
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