Attualità
Serata da “Amici miei” a Varallo: tornano di moda le storiche goliardate
Serata da “Amici miei” a Varallo. Si ritrovano i protagonisti delle goliardate anni ‘70 e ‘80. Ricordati gli scherzi “storici”: dalla forca montata in piazza Vittorio ai water messi al posto dei busti del Teatro Civico
Ferruccio Baravelli ha voluto chiamare a raccolta tutti coloro che hanno storie da raccontare sulla “Varallo curiosa”: questo sarà il titolo del suo nuovo libro
Serata da “Amici miei” a Varallo
Un incontro da “Amici miei” lo scorso martedì sera a Varallo. A darsi appuntamento all’Albergo Italia alcuni protagonisti dell’epoca dei “vitelloni”, persone che negli anni Settanta si riconoscevano in gruppi appartenenti ai vari bar di Varallo e che organizzavano iniziative simpatiche, come la notte degli Oscar, Radio Varallo, la biciclettata notturna ai Dinelli, il Rally delle Piole. A radunare questi personaggi è stato Ferruccio Baravelli, sindacalista in pensione che ha già scritto il libro “Varallo misteriosa”, e che adesso sta lavorando al secondo volume, “Varallo curiosa”. Tra le curiosità, ci sono appunto le atmosfere goliardiche che risalgono ai decenni scorsi, per rievocare le quali Baravelli ha organizzato la serata. Una serata che lui stesso racconta così.
«Più che una riunione pareva un teatro estemporaneo, come estemporanea è stata tutta l’attività di questo gruppo di ragazzi nati tra 1949 e 1959 che ha fatto un pezzo della storia “goliardica” di Varallo. Alcuni assenti giustificati come Gian Mario Borelli, Diego Bazzano, Daniele Conserva e Beppe Colombo, ma una decina i partecipanti, i più agguerriti, le memorie storiche di quei tempi negli anni 1970 quando ventenni ne hanno combinate di tutti i colori nel capoluogo valsesiano.
Da subito ho capito che l’accostamento giusto non era quello legato al film “I vitelloni” ma molto più coerente e appropriato quello con la fortunata serie di “Amici miei” per analogie e vicende narrate.
Come un mantra veniva ripetuto spesso il termine “fantasia e genialità”, proprio così come Rambaldo Melandri (Gastone Moschin) nella memorabile scena di amici Miei Atto II diceva: “Cos’è il genio? È fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione”. Così è stato quel periodo per la compagnia del Bar Anna (poi Bar Youg).
La serata poteva essere proposta come una recita teatrale al Civico e i racconti un vero copione da spasso. Penso che le risate si saranno sentite sino in piazza Vittorio. Ringraziamo e ci scusiamo con Dario Uffredi e la sua famiglia che ci hanno ospitato all’Albergo Italia e speriamo ci vogliano ancora ospitare, perché la raccolta dei racconti non sembra finire qui… È in programma una cena con tutti i componenti del numeroso gruppo, incluse le signore ex ragazze, ieri sera assenti e anche una nuova serata di ricordi con foto e filmati.
Erano presenti alla serata la memoria storica: Gix (al secolo Giancarlo Rinotti), Giampiero Barinotti, Antonio Cesa, Alessandro (Sandro) Curacanova, Ciaia (al secolo Claudio Ceralli), Celestino Cesa, Attilio Memè (che ha precisato di non essere un giocatore brasiliano e che Memè è proprio il suo cognome) e Roberto Marta, detto il Conte (meno sfigato del Conte Mascetti, ma altrettanto esilarante).
Bella una testimonianza scritta di Barinotti che pubblicherò sul mio libro, si sono sviscerate tutte le iniziative e le meravigliose avventure di quegli anni in cui i cellulari e Internet non esistevano ancora ma dove un gruppo di giovani, animati da fantasia e genio con spirito goliardico, si sono divertiti veramente tanto. Poi gli scherzi, dalla forca montata in piazza Vittorio, alla tomba costruita all’albo Pretorio o i water posizionati sui piedistalli al posto dei busti del teatro Civico.
La festa texana, il corso di sopravvivenza. Si è parlato dei motociclisti, delle avventure più incredibili e dei frequenti voli di Celestino Cesa dentro alle vetrine di Varallo. Ma anche delle iniziative come la nascita di Radio Varallo e la notte degli Oscar (che qualcuno vorrebbe ripristinare). Le indianate, il Rally delle Piole, le battaglie dell’acqua, la corsa dei carretti, gli scherzi agli amministratori locali, insomma sarà un capitolo tutto da leggere e tutto da sorridere… ma con una punta di nostalgia e rimpianto per quei tempi che non tornano più.
Si è parlato dei vari Bar di Varallo, dei gruppi che li frequentavano e delle particolarità di questi gruppi di giovani così diversi tra loro ma tutti dotati di fantasia, come quello che al Bar Centrale diede vita all’Alpaà.
Nel corso della serata abbiamo ricordato tutti coloro che hanno partecipato a questi episodi e che non ci sono più ma che possiamo rivedere nel filmato della notte degli Oscar; dal vulcanico Paolino al grande Daniele Curri.
Non voglio anticiparvi nulla per non togliervi la sorpresa, penso che sarà un lavoro per me molto lungo e impegnativo, ma darò il massimo perché queste memorie fantastiche non vadano disperse e perché ai nostri giovani arrivi un messaggio molto chiaro e molto bello, dove fantasia e genio possono prendere lo spazio del miglior cellulare e dell’operatore Internet più veloce donando sensazioni veramente notevoli. A presto…»
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