Attualità
Serravalle piange Onorio: fu uno storico dipendente della Cartiera
Si è spento pochi giorni fa all’età di 87 anni. Il funerale è stato celebrato ieri.
Serravalle piange Onorio: fu uno storico dipendente della Cartiera. E’ stato celebrato ieri pomeriggio, giovedì 13 aprile, il funerale dell’uomo.
Serravalle piange Onorio Mazzone
L’uomo è deceduto domenica sera a 97 anni. « L’elegante palazzina bianca all’ingresso della Gattera- scrive in un ricordo Piera Mazzone – aveva ospitato il fratello Mario con la moglie Coralia al secondo piano. Onorio viveva al pianterreno. Dopo la morte del marito, la sorella Nelda si era unita a lui. Silvia, sorella di Coralia e il marito Ferruccio, erano di casa: regnava armonia, amicizia e rispetto: purtroppo il tempo inesorabilmente dirada le file, ma non gli affetti».
Legame con la sua famiglia
Era molto legato alla famiglia: «Onorio non si era mai sposato, ma aveva degli affezionati cugini che non lo avevano mai lasciato solo: Cesarina, la vedova dell’adorato Aldo, Giorgio e la moglie Patty, Cristina e Rossella. Negli ultimi anni godeva della compagnia di Titti, una piccola meticcia presa al canile, vivace e giocherellona».
LEGGI ANCHE: Gattinara dice addio a Giuseppe Mazzola: ex barbiere, sacrestano e benefattore
I ricordi
Mazzone aggiunge: «Onorio era una persona buona e gentile. Spesso erano visite veloci, ma riportavo sempre con me un pensiero, un gesto affettuoso… e anche un pezzo di storia di questo paese che ho nell’anima. Aveva lavorato per lunghi anni in Cartiera, come quasi tutti un tempo, con un incarico particolare, era addetto al controllo del flusso delle acque che dal canale entravano nello stabilimento e venivano utilizzate per produrre la carta: “Mi piaceva il mio lavoro perché era molto indipendente e soprattutto mi permetteva di stare all’aperto. Finite le mie ore, si lavorava il sabato mattino e qualche volte anche la domenica, ero impegnato nei campi, nel frutteto e nella vigna: con mio fratello Mario siamo sempre andati d’accordo e facevamo tutto insieme”. Mi mancherà quella sosta, vedere la tendina scostarsi e sentire il click del cancelletto… ma nei luoghi restano le presenze amiche, che rivivono nel cuore».
Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook