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Serravalle ricorda Claudio Avondo, una vita per la famiglia e il paese

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Serravalle ricorda Claudio Avondo: «Eri un uomo “vecchio stampo”, che sapeva sempre mettersi al servizio della comunità se c’era bisogno»

A Serravalle l’addio a Claudio Avondo, 92 anni

Si è spento all’età di 92 anni Clavio Avondo, conosciuto da tutti come Claudio. Il funerale è stato celebrato lunedì pomeriggio nella pieve di Naula. Grande appassionato di caccia, tanto che era anche nel gruppo Enalcaccia di Serravalle, se n’è andato pochi giorni fa.

A ricordarlo è l’amica Piera Mazzone.

«In cortile Rol non corre qua e là come al solito: guaisce, intristito da quanto intuisce accadere. Il ticchettio della sveglia è l’unico rumore che si avverte nella camera da letto: segna il crinale tra un minuto prima e quello successivo, tra vita e morte. Claudio è composto, sereno, ma non sta dormendo, si è finalmente liberato di quel corpo immobile da tanti mesi, che non rispondeva più ai suoi desideri. La tua Claudio è stata una lunga vita di lavoro, solo negli ultimi anni ti eri concesso qualche “tappa” per goderti quel mondo che avevi costruito, con tanta tenacia e determinazione, con tua moglie Flora, con la quale hai condiviso non solo sessantacinque anni di matrimonio, ma un’intera vita: sempre insieme, anche nel lavoro». Importante l’impegno di Avondo sul territorio. «Eri un uomo “vecchio stampo”, che sapeva sempre mettersi al servizio della comunità, se c’era bisogno: la fontana di Casa Martellone è stato un esempio del tuo senso civico. Pochi giorni fa, il 26 settembre, ti avevo fatto gli auguri di buon compleanno, avevi compiuto novantadue anni, ma purtroppo la tua vita si era ormai fatta faticosa e dolorosa, in questi lunghi mesi ti erano venute a mancare le energie e a volte la tua mente si rifugiava nei ricordi. Tutto era complicato, o forse tutto si semplificava? La cosa più importante che potevi fare era stare, provando a vivere ogni circostanza come un’occasione propizia, condividere un ragionamento, o un suo frammento, quella parola che non riuscivi più a pronunciare, ma solo ad accennare».

Mazzone sottolinea: «Condividere il silenzio è una delle cose che maggiormente spaventa chi come noi è abituato a vivere circondato dal suono delle parole che fanno rumore senza nulla comunicare. Con te ho condiviso uno sguardo cogliendo il carico di emozioni che contiene. La tua fragilità portava a galla la nostra, ci consegnava una sensazione di impotenza, che conduce a scoprire ciò che è davvero essenziale: il valore infinito della Persona, il bene che ci lega a te, anche ora che fisicamente ti sei allontanato».

L’uomo lascia la moglie Flora, la figlia Tiziana con Sandro e i nipoti Fabrizio e Silvia con Gabriele ed Elena, le nipoti Elide e Tamara. Al termine delle esequie, la salma è stata tumulata nel cimitero di Naula.

In foto Claudio Avondo con la moglie Flora

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