Attualità
Sizzano ha detto addio a nonna Vittorina: era tra le persone più anziane d’Italia
Sizzano ha detto addio alla sua memoria storica: si è spenta a 109 anni la decana del paese Vittorina Zoppis.
Sizzano ha detto addio a Vittorina
Il paese l’ha salutata martedì, nella “sua” chiesa. Un luogo particolarmente importante per lei che, come ha ricordato il parroco don Italo Zoppis, non ha mai perso una messa nella sua vita. Sizzano piange l’ultracentenaria Vittorina Zoppis, vedova Giromini, di 109 anni compiuti da pochi mesi. «Si è spenta lentamente – affermano i famigliari – per la sua età, circondata dagli affetti più cari, ha avuto due figli e tanti nipoti e pronipoti».
Due guerre
Nata nel 1911, Vittorina Zoppis è stata testimone di fatti e avvenimenti del Novecento. Ha superato due Guerre Mondiali e tutte le tragedie dello scorso secolo, mantenendo una memoria prodigiosa; alla bella età di 103 anni infatti aveva pubblicato un libro di ricordi intitolato “Una storia sizzanese. I miei primi cento anni”, il cui ricavato era stato devoluto per l’asilo infantile del paese. Vittorina Zoppis aveva solo cinque anni quando perse il padre, disperso durante la Grande Guerra. La madre crebbe da sola le due figlie, e una volta adulta, Vittorina rischiò di vivere una seconda tragedia: durante la Seconda guerra mondiale infatti rischiò di perdere il marito Luigi Giromini, chiamato a combattere. Tornato a casa, trascorsero insieme 73 anni di matrimonio, dal quale nacquero due figli.
Un grande vuoto
«La signora Vittorina – afferma il sindaco Celsino Ponti – testimone della storia di Sizzano, lascia un gran vuoto. Come amministrazione andavamo a farle gli auguri da quando aveva compiuto cent’ anni e lei come ci vedeva ricordava fatti personali che riguardavano le nostre famiglie e aneddoti del paese. A seconda del momento, raccontava un fatto contemporaneo sizzanese , mettendolo in relazione con il passato». Oltre a rappresentare la memoria storica di Sizzano, la donna era anche esempio di coerenza di principi e di affetti, esempio di vita dedita al sacrificio e al lavoro.
Il velo
«Tutto il paese le era affezionato, inoltre è stata una delle poche donne se non l’ultima a portare il velo durante le funzioni religiose come segno di rispetto e devozione, tradizioni che sembrano di una volta, ma che per lei, che aveva vissuto tutti questi anni, era la normalità», conclude il primo cittadino. Annuncia la scomparsa l’intera famiglia, nel ricordo di parenti e amici tutti; i famigliari ringraziano quanti l’hanno amata e accolta.
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