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Sleddog Roberto Mattasoglio in gara per 150 chilometri

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Sleddog Roberto Mattasoglio in gara per 150 chilometri in una gara internazionale

Sleddog Roberto Mattasoglio protagonista alla “Vercors Quest” in Francia

Lo sleddog valsesiano amplia le proprie prospettive.
Il team di sei siberian husky condotto dal varallese Roberto Mattasoglio ha partecipato all’impegnativa “Vercors Quest”, in Francia. Era schierato nella categoria LT2-1. Ha concluso una buona prova piazzandosi all’11° posto.

La competizione si è svolta in quattro tappe

La competizione si è svolta in 4 tappe consecutive sviluppate su 40 chilometri circa ciascuna per un totale di 150 chilometri, con dislivelli positivi di circa 1600 metri giornalieri. I percorsi si sono snodati in un contesto di grande fascino attraverso praterie immacolate e boschi dormienti sotto un manto di neve abbondante.

Mattasoglio viene dalle gare sprint

Roberto Mattasoglio, che nel panorama dello sleddog agonistico, come la maggior parte dei praticanti in Italia, viene dalle gare di sprint, ovvero corse di pochi chilometri senza difficoltà ambientali di rilievo ha definito questo tipo di competizioni, l’apertura di una porta su un nuovo mondo. In termini un po’ romantici, vi riconosce un maggior avvicinamento ai contenuti originari ed alle ragioni di questa attività, che riflette l’atavico rapporto di interdipendenza e collaborazione tra l’uomo ed il cane a fronte di una natura talora ostile, generando un reciproco e comune vantaggio. Sul piano sportivo, è evidente l’allargamento dello scenario ad orizzonti naturali più vasti e spiritualmente più appaganti.

E una simile competizione si potrebbe svolgere anche in Valsesia

Ma una competizione di questo tipo si potrebbe svolgere in Valsesia? «Certo – spiega Mattasoglio -. Ho affinato la preparazione dei suoi cani risalendo numerose volte la strada che da Piode porta agli alpeggi di Meggiana e a suo dire il recente collegamento ciclabile che collega l’alpe di Mera con Meggiana, l’alpe Pizzo, l’alpe Sorbella scendendo poi fino a Rassa, presenta buone analogie, pur con sviluppi chilometrici inferiori, ai percorsi affrontati in Francia. Aggiungendo poi il collegamento con la pista forestale tra Mera e Bielmonte il teatro di attività diventerebbe davvero vasto ed interessante. Forse un giorno potremo assistere ad una “Valsesia Quest” di richiamo internazionale».

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