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Soldi per la diga sul Sessera, un insulto al buonsenso

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Soldi per la diga

Soldi per la diga sul Sessera dal Recovery Fund, Ronzani: «Una proposta che appare provocatoria».

Soldi per la diga, Ronzani contrario

«E poi ci stupiamo se all’interno della Unione Europea vi è chi guardava e guarda con preoccupazione al modo in cui il nostro Paese spenderà i 209 miliardi del Recovery Fund temendo che essi possano essere impiegati per resuscitare vecchi progetti, oppure, per realizzare opere inutili… Ne volete una conferma? La proposta di utilizzare le risorse europee (che ci vengono dare, in parte in prestito, e in parte a fondo perduto) per realizzare il nuovo invaso sul torrente Sessera che, nel nuovo contesto europeo, appare persino provocatoria». È il commento dell’ex deputato Wilmer Ronzani all’annuncio che la Regione indirizzerà al Consorzio della Baraggia cospicui finanziamenti del Recovery Fund.

Gli investimenti

«Non ritorno sulle ragioni, ribadite più volte che, che depongono a favore della assoluta necessità di opporsi al nuovo invaso. Il fatto che il progetto sia stato rispolverato e riproposto dimostra però come si sia completamente “fuori fase” rispetto alla logica e alla filosofia che ispira il piano di ripresa Next Generation Eu. Esso infatti, tra le varie condizionalità, prevede che l’utilizzo delle risorse straordinarie sia rivolto a investimenti “buoni”, capaci di generare valore aggiunto, i cui effetti sul territorio dovranno essere misurati per ottenere il disco verde della Commissione, secondo l’effettivo potenziale di crescita, la creazione di posti di lavoro e la resilienza sociale ed economica, oltre che dell’effettivo contributo alla transizione verde e digitale».

Le priorità

«Quello per realizzare il nuovo invaso è tutto fuorché un investimento buono, capace di migliorare le condizioni e la sostenibilità ambientale. Eppure qualcuno lo ha proposto, andandolo a pescare nei “fondi di magazzino” secondo la peggiore tradizione di un certo modo di fare politica e rinunciando a immaginare un futuro diverso per il nostro territorio. Ancora una volta non è stato compiuto alcuno sforzo per individuare, attraverso un confronto con il sistema locale nelle sue varie articolazioni, priorità territoriali e progetti in sintonia con il Next Generation Eu ma ci si è limitati a riproporre vecchi e inutili progetti».

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