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I trasporti sanitari si reggono sul volontariato: 5mila utenti in Valsesia e Valsessera

La Fondazione Valsesia ha erogato 7mila euro a otto associazioni.

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I trasporti sanitari si reggono sul volontariato: 5mila utenti in Valsesia e Valsessera. La Fondazione Valsesia ha erogato 7mila euro alle associazioni.

I trasporti sanitari si reggono sul volontariato: 5mila utenti in Valsesia e Valsessera

Erogati 7mila euro a otto realtà del territorio che si occupano di trasporti sanitari. Così la Fondazione Valsesia ha voluto essere vicina agli enti del terzo settore che ogni giorno si occupano di trasporti sanitari a beneficio della comunità, spostandosi non solamente in Valsesia e Valsessera, ma in tutta la regione e in quelle confinanti.

Si tratta per lo più di associazioni di volontariato che trasportano persone nei centri sanitari per visite o terapie: persone che altrimenti non saprebbero come fare a spostarsi. La prima edizione del bando trasporti ha quindi visto la partecipazione di 8 enti con un’erogazione complessiva di 7mila euro, a supporto delle spese fisse di gestione del parco mezzi.

L’80 per cento possiede due o più automezzi, con i quali rispondono ad un bisogno sanitario crescente con passione e professionalità. Il tutto grazie ai tanti volontari che ogni giorno prestano il loro tempo e la loro umanità a servizio della propria comunità.

Il volontariato colonna del territorio

«Il bando – spiegano dalla Fondazione – ha messo in luce dati preziosi, pur non completi poiché non tutti gli enti aventi diritto hanno presentato domanda. I partecipanti hanno percorso con i propri mezzi 277mila chilometri, accompagnando a visite, dialisi, terapie, trasporti ospedalieri e medicali e riabilitazione, ben 4.785 utenti, soprattutto anziani e fragili». Numeri importanti che confermano quanto sia strategico supportarli dando un piccolo contributo al grande impegno a beneficio delle nostre valli.

«Questo bando ci ha fatto toccare con mano l’importanza del volontariato nel sostegno delle comunità più fragili – afferma Laura Cerra presidente della Fondazione -. Metteremo in evidenza anche presso gli enti pubblici quanto questo servizio sia indispensabile ed imprescindibile».

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