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Spettacolo alla Falconera di Varallo con l’arrampicata notturna

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Allestiti anche dei presepi lungo la ferrata

Un presepe “estremo” e affascinante: è quello sulla ferrata del Falconera. Dopo la prima Natività realizzata presso la “Grotta del fico”, nella stessa posizione del 2016 e con tanto di alberello natalizio, un secondo presepe è spuntato in un anfratto della ferrata scuola del Partusacc. Si tratta della ferrata più piccola dedicata anche ai bambini e di più facile accesso. Un presepe con tanto di luci soft alimentate a energia solare e visibili dalla strada provinciale per Civiasco sul rettilineo della fontana di mezzo.

«Le possibilità di costruire dei suggestivi presepi in quest’area sono tante – dice Vittorio Prioni di fatto l’ideatore della “Natività” in Falconera -. Mi piacerebbe se a partire dall’anno prossimo altri alpinisti seguissero l’esempio di chi quest’anno ha voluto “firmare” il proprio presepe nelle piccole grotte della Falconera. Penso che si possano costruire almeno una trentina di presepi di tutte le dimensioni e non solo sulle vie ferrate disseminate di piccole grotte. Ma anche sul sentiero di rientro, sfruttando alberi cavi, tronchi a terra, sotto gli stessi tavolini delle aree di sosta, per non parlare delle vere cavità di tutte le dimensioni che si incontrano sul sentiero delle grotte, anche se quest’ultimo è meno frequentato».

Ma quest’anno c’è una novità: «Vorrei proporre al Comune di Varallo su segnalazione dello stesso Prioni e di Claudio Regis – aggiunge Ferruccio Baravelli, ideatore delle ferrate del Falconera -, la realizzazione di due tavole panoramiche. La prima rivolta a sud sulla cima Tovo dove arriva la ferrata Falconera e la seconda a nord, presso la ormai famosa “Panoramica dello scoiattolo”. Sarebbe interessante realizzare anche alcuni artigianali pannelli in legno serigrafato, per denominare e riconoscere i passaggi più pittoreschi che si incontrano sulle vie ferrate, come per esempio la grotta del Fico. Oppure sul sentiero panoramico-glaciologico del rientro. Siamo alla ricerca di qualche generoso sponsor che spero raccolga questo invito».

Infine un’altra particolarità sta interessando l’area della Falconera da tempo, ovvero i tanti alpinisti che la salgono per la via ferrata in notturna e persino in questo periodo invernale con tanto di neve fresca.

«E’ vero – conclude Baravelli – e se da un lato può far piacere e si può comprendere il desiderio di questo “bagno di adrenalina”, dall’altro non va sottovalutato. Da sempre sostengo che chiunque in ogni stagione e orario salga questa ferrata, in assenza di una guida alpina, deve essere dotato di attrezzature idonee e capace di eseguire un auto soccorso con tali attrezzature. I pochi, fortunatamente, soccorsi hanno dimostrato l’estrema difficoltà per i tecnici del Cnsas a operare su questa parete con e senza elicottero, in ogni stagione. Ipotizzare un soccorso notturno e ancor più ipotizzarlo in invernale significa mettere seriamente a repentaglio la propria vita nonché quella dei soccorritori. Non voglio spaventare nessuno, ma solo ricordare che è sufficiente una slogatura per avere necessità di essere soccorsi su questo difficile percorso. Di notte e a queste temperature vi lascio immaginare cosa significa restare appesi per qualche ora in attesa di un recupero e cosa significhi eseguire un soccorso in queste condizioni».

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