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Stagione sci: tanti dubbi anche sul 5 marzo
Stagione sci: tanti dubbi anche sul 5 marzo. Il comunicato emesso dal ministro della salute Roberto Speranza domenica sera, quando ormai tutti era pronti a riaprire, sarà una ferita difficile da rimarginare.
Stagione sci: tanti dubbi anche sul 5 marzo
«L’errore fondamentale è stato fatto a novembre – spiega Marco Torri del Consorzio Monterosa Valsesia – , gli scienziati da sempre sostengono che quello della pandemia non è un problema che si risolve dall’oggi al domani e avrebbero dovevano capirlo anche i politici. Si sarebbe dovuto dire… per quest’anno non si scia e stop. E invece c’è stato un inutile “tira e molla” e sono state introdotte regole ed eccezioni, che sono servite soltanto a fare confusione. La decisione è arrivata alle 18 domenica, quando ormai la gente aveva prenotato gli alberghi e i maestri di sci. Inaccettabile».
Danni
Un danno, quello subito dagli operatori del settore, che ben difficilmente potrà essere ripagato: «Non siamo medici e non possiamo dire se sia giusto o no aprire – riprende Torri – la grossa colpa stavolta, oltre al mancato incasso, è stata quella di averci fatto spendere un sacco di soldi per comprare materiali e derrate alimentari e per assumere personale. La cosa più importante è che i risarcimenti siano erogati subito e vadano a tutte le strutture legate alla filiera, quindi anche a coloro che vendono pane, formaggi e carmi, ad esempio, che si sono trovati con ordini disdetti all’ultimo momento».
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