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Stazione Gattinara lavori finiti: nasce comunità per ragazzi

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Stazione Gattinara la comunità per i ragazzi è finalmente realtà: previste a febbraio le prime accoglienze.

Stazione Gattinara lavori conclusi

La trasformazione dell’ex stazione ferroviaria di Gattinara è ultimata: già a febbraio la struttura rinnovata potrà accogliere i primi giovani. Sono terminati infatti i lavori di ristrutturazione per trasformare l’edificio in una casa rifugio per minori. Mancano solo gli ultimi adempimenti burocratici prima del taglio del nastro, previsto, appunto, per il prossimo mese. Nell’edificio troverà posto una comunità residenziali per minori provenienti da varie situazioni di disagio e difficoltà. Prima di diventare operativa, però, la struttura necessita di un ulteriore permesso rilasciato da un ente, che verosimilmente arriverà dopo le feste. Nelle prossime settimane ci sarà anche un incontro con la dirigenza scolastica dell’istituto comprensivo per valutare come dislocare i dodici ospiti nelle scuole del territorio.

La stazione in disuso

La stazione di Gattinara non è più operativa dal 2012, cioè da quando la linea Arona-Santhià è stata sospesa. Da tempo nell’ex fabbricato viaggiatori era aperto il cantiere per trasformare la struttura in un alloggio comune, trasformando così in realtà il progetto “Casa Famiglia”, una struttura gestita dalla cooperativa “I Colori del Sorriso” di Arborio, che si prenderà cura, a regime, di dodici minori con difficoltà nelle famiglie di provenienza.
«Ho fatto visita alla struttura con gli operatori che la gestiranno tre giorni prima di Natale – afferma il sindaco Daniele Baglione -. Sono molto soddisfatto, è uscito veramente un bel lavoro, soprattutto pensando allo stato di degrado in cui era l’edificio. Adesso sembra addirittura più grande. La cooperativa è pronta a partire, l’edificio è perfettamente abitabile. Resta ancora da fare solo la parte esterna, del giardinetto, per il quale occorrerà aspettare la primavera».

I locali

Con un investimento di oltre 100mila euro la cooperativa che gestirà la struttura ha trasformato l’edificio. Al primo piano vi sono le unità abitative per gli ospiti (tre camere doppie e due triple), la camera per gli educatori, il locale lavanderia stireria, due bagni, un locale incontri e colloqui e una sala riunioni. Al piano terra invece trovano posto, cucina, sala da pranzo, soggiorno, locale per gli operatori con annesso bagno, ingresso, ufficio reception, locale incontri e area studio, bagni e locali caldaia. «Tra l’altro – conclude Baglione – sono stati effettuati restauri anche conservativi: nel locale che serviva come sala d’attesa hanno mantenuto la pavimentazione originaria ed hanno ristrutturato le panchine storiche di legno. Insomma un lavoro veramente ben fatto».

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