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Tornata “a casa” la ruota del mulino a Prato Sesia
Prato, il mulino ritrova la ruota: il dispositivo rimesso al suo posto ma mancano le pale, che verranno posate nei prossimi giorni.
Tornata “a casa” la ruota del mulino a Prato Sesia
Il mulino di Prato Sesia ritrova la sua ruota. Anche se ancora priva delle pale e degli ingranaggi, è tornata a riempire il vuoto rimasto dopo che, ancor prima della pandemia, era stata tolta per essere restaurata. «Un primo passo è stato fatto e ora l’ingranaggio che dà il movimento alle macine situate all’interno del mulino potrà essere risistemato nelle parti che ancora mancano – spiega Fabrizio Donda, presidente dell’associazione “Amici del mulino”, che da anni si occupa della ristrutturazione di uno degli edifici più antichi del paese –.
Riportarla nella sua sede non è stato facilissimo, perché ci siamo dovuti attenere alle disposizioni riguardanti i trasporti eccezionali; inoltre, abbiamo dovuto utilizzare una gru per sollevarla dal camion che l’ha portata dall’officina di frazione Baragiotta in cui era stata restaurata fino al parcheggio di via Circonvallazione, e trasportarla fino all’edificio in cui sono situati gli ingranaggi a cui andava agganciata. Per poterla riposizionare, abbiamo dovuto eseguire dei lavori in muratura attorno al meccanismo metallico, attorno al quale la struttura era stata danneggiata dal tempo e dall’acqua. Ora che è al suo posto, la ruota potrà essere completata.
Da quando siamo partiti, i lavori si sono allungati molto per via del Covid, ma anche per la conseguente difficoltà di trovare pezzi per le riparazioni e, non ultimo, dei fondi necessari. Finora abbiamo eseguito i lavori al tetto e alla ruota, i più importanti, con le nostre risorse e con il fondamentale aiuto del Comune, ma servono ancora molti interventi, che non potremo eseguire con le nostre forze».
Mancano alcuni ingranaggi
Per completare il restauro della ruota, mancano ancora alcuni ingranaggi, che devono essere appositamente realizzati nelle fonderie, oltre ad alcune parti delle pale, di cui dovrà occuparsi una falegnameria, che si sta cercando di individuare. Terminata questa parte di lavoro, l’associazione “Amici del mulino” porterà avanti il resto dei lavori di ristrutturazione sull’edificio che ospita le macine, che si vorrebbe sistemare in modo da poterlo utilizzare per manifestazioni, mostre, cerimonie, apertura ai visitatori. Per il mulino, lo studio “Archi&Natura” dell’architetto pratese Miranda Bocca ha predisposto un progetto, che si sta portando avanti un po’ alla volta.
«Abbiamo in programma di sistemare alcune parti dell’edificio che andranno riportate all’aspetto che avevano un tempo, come la Soprintendenza di Novara ci ha chiesto di fare – prosegue Donda –. Serviranno poi gli adeguamenti dell’impianto idraulico e di quello elettrico; ma sono tutti lavori che richiedono un notevole impegno economico e per i quali intendiamo cercare di ottenere finanziamenti dai bandi regionali o europei. Ce ne sono alcuni in vista e faremo il possibile per partecipare».
In foto Fabrizio Donda, presidente dell’associazione che si occupa del mulino di Prato Sesia. (foto Sandro Mori)
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