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Trivero Pietro Lachi al traguardo dei 103 anni

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Trivero Pietro Lachi è l’uomo più anziano del paese. Storico orologiaio di Ponzone, è veterano degli alpini

Trivero Pietro Lachi

Una festa in famiglia per il traguardo dei 103 anni. Qualche giorno fa lo storico orologiaio di Ponzone e veterano degli alpini Pietro Lachi ha festeggiato con la torta e la candelina con i 103 anni bene in vista. «Papà sta ancora bene – racconta il figlio Paolo che ha proseguito l’attività di famiglia -.Ha ancora voglia di cimentarsi con i suoi arnesi del mestiere e ogni tanto si mette lì con il suo tavolino a lavorare». Gli acciacchi si fanno sentire, ma alla festa Pietro Lachi non ha di certo rinunciato. Torta e un po’ di succo non sono mancati. Lo storico orologiaio di Ponzone è l’uomo più anziano di Trivero, seguito dal coscritto Piero Dalle Nogare che però è di un paio di mesi più giovane.

Originario di Cuasso al Monte

Pietro Lachi è nato l’8 maggio 1915 a Cuasso al Monte, in provincia di Varese. Arrivò a Trivero dopo la seconda guerra mondiale, e successivamente a Ponzone ha aperto l’oreficeria che porta ancora il suo nome sotto i portici. E proprio in paese ha conosciuto la moglie Adelina Marone. Dalla loro unione sono nati i figli Tiziana, Luciana e Paolo. Il negozio aprì nel 1949, erano gli anni del boom economico. A portare avanti l’attività di famiglia ci pensa ormai da anni il figlio Paolo, sempre sotto i portici di Ponzone.

La passione per gli orologi

Quella dell’orologiaio per Pietro Lachi non è stato solo un lavoro, ma una vera passione che lo accompagna sin da giovane. Anche quando era al fronte non ha mai abbandonato i suoi attrezzi portandosi dietro la sua cassetta. E quando la guerra dava un po’ di respiro si metteva a riparare gli orologi dei commilitoni. Nel corso del conflitto ha combattuto a lungo ed è stato prigioniero per due anni in Germania, dal 1943 al 1945. Ma la guerra gli ha permesso anche di conoscere la sua futura moglie. Fu proprio da militare, quando passò da Trivero prima di raggiungere Varallo a piedi, che incontrò la ragazza che divenne poi sua moglie. La conobbe nel punto di ristoro allestito in quello che ai tempi era il “Dopolavoro Giletti”. Un tuffo al cuore che l’ha spinto a cercarla di nuovo. Da sempre fa parte del gruppo alpini e anche in occasione dei suoi 103 anni ha voluto indossare la sua camicia d’ordinanza. Qua l’articolo che gli dedicammo un anno fa.

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